VETULONIA – Venerdì 1 luglio alle ore 18:00 la sindaca Elena Nappi, che segue in prima persona le politiche culturali del Comune di Castiglione della Pescaia, assieme a Simona Rafanelli, direttrice scientifica del Museo civico archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia, inaugurerà in piazza Vatluna, dove ha sede il MuVet, la mostra evento 2022 dal titolo: “A tempo di danza. In armonia, grazia e bellezza”.
Il sottotitolo dell’evento ”Dalle meraviglie del Museo archeologico nazionale di Napoli alle opere di Antonio Canova, “figlie del cuore” persuade lo studioso e l’appassionato a programmare una vista ad hoc alla mostra sia durante l’estate, che in autunno.
«Presenteremo – dice soddisfatta Nappi – quello che già gli addetti ai lavori definiscono un evento espositivo archeologico-artistico di livello mondiale. Sono arrivati all’interno della struttura museale vetuloniese una selezione di capolavori di fama internazionale concessi in prestito dal principale Museo archeologico d’Italia, il MANN di Napoli, e dalla Accademia delle Belle Arti di Carrara»
«Grazie a questa sinergia – spiega la sindaca – si apriranno le porte del MuVet al Maestro Antonio Canova, di cui assieme ai maggiori istituti di cultura italiani ed esteri ci apprestiamo a celebrare il bicentenario dalla morte. Opere d’arte uniche al mondo, uscite per la prima volta in Italia dal Museo archeologico Nazionale di Napoli, varcheranno la soglia del Falchi e assumeranno la veste di ospiti d’onore della Mostra-Evento 2022, fiore all’occhiello dell’estate culturale castiglionese. Un appuntamento che si avvarrà di un contesto allestitivo scenografico di eccezione, ricreato appositamente nelle sale espositive del museo allo scopo di esaltare per intero l’ineffabile bellezza di questi capolavori, che attraversano il tempo, congiungendo l’antichità classica al neoclassicismo romantico di Antonio Canova».
Lo spazio interattivo allestito nella mostra del museo di Vetulonia diventerà palcoscenico dei tanti appuntamenti culturali a tutto tondo dell’estate castiglionese, facendo così diventare questa preziosa e unica location un punto dove si intrecceranno artisti, visitatori e spettacoli. Sul palco della mostra sarà proiettato per tutta la durata dell’evento un “corto” del giovane film-maker Lorenzo Antonioni, dedicato alla performance della danzatrice-docente Caterina Di Rienzo, girato all’interno della sala espositiva del Falchi.
Tutti coloro che nell’estate 2022 visiteranno il MuVet potranno ammirare la più bella delle cinque danzatrici restituite dalla Villa dei Papiri di Ercolano e la Venere accoccolata della collezione Farnese, due vertici assoluti della scultura in bronzo e in marmo conservati ed esposti al Museo archeologico nazionale di Napoli (MANN), cui fanno da magico contrappunto, fra antico e moderno, due capolavori canoviani in gesso, la danzatrice con il dorso delle mani poggiato sui fianchi e la Venere Italica, entrambe custodite nell’Accademia delle Belle Arti di Carrara. Un percorso intrecciato fra danza e bellezza, arricchito da una selezione di affreschi a tema provenienti dall’area vesuviana e da una scelta di gemme della collezione Farnese, concessi in prestito anch’essi dal MANN. Ad aprire il racconto espositivo della Mostra è la riproduzione al vero in marmo di Carrara, realizzata dalla ditta Tor Art, della Musa della Danza, la divina Tersicore, plasmata dalle mani e dallo spirito del medesimo Canova, tratta dall’effigie in marmo esposta presso il Museo della Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo, nel parmense. Ad aggiungere una nota di ancor maggior fascino sarà la sorprendente presenza di una “mostra nella mostra”, con l’esposizione di undici foto-quadro di Luigi Spina, il più grande fotografo di antichità del momento.
«Quanto allestito al Museo civico archeologico Isidoro Falchi – conclude Elena Nappi – segnerà un momento importante della cultura del territorio che grazie a questi capolavori si va a inserire nel più vasto panorama internazionale. Le opere arrivate in prestito, accanto al patrimonio archeologico custodito nel Museo vetuloniese, ci hanno permesso di creare un nuovo percorso di visita degno di competere con quelli dei più importanti musei italiani ed esteri».