GROSSETO – Per oltre 1900 studenti maremmani stanno per iniziare gli esami di maturità. Di nuovo due prove scritte (italiano e la seconda prova di indirizzo) e poi gli orali. La maturità è “la” prova per eccellenza, il trampolino verso l’età adulta, l’apripista per un futuro che sia lavorativo o universitario. Ed è anche per l’importanza che questo momento riveste nella vita di un giovane, che anche quest’anno – come da otto anni a questa parte – la pastorale giovanile della diocesi di Grosseto ha proposto la Messa dei maturandi, celebrata nella serata di domenica nella chiesa di San Pietro al corso.
Si è riunito un “piccolo gregge” di studenti, alcuni docenti, qualche genitore ed è stato un momento bello, di fede, di gratitudine per il dono dell’istruzione e di affidamento.
Era la festa del Corpus Domini e il vangelo raccontava la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Un episodio che, nell’omelia, ha fatto dire a don Stefano Papini, responsabile della pastorale giovanile e insegnante di religione al Polo liceale Aldi, che “Gesù è capace di far avanzare le cose buone. Non di provvedere quello che serve, ma di andare in eccesso”. Insegna che gli altri “ci interessano. Ce ne rendiamo bene conto – ha proseguito – in questi giorni in cui alcuni nostri amici lottano tra la vita e la morte. Ci rendiamo conto cosa significa che gli altri mi riguardano”. Agli studenti, allora, don Papini ha ricordato che “seppure agli altri non abbiamo nulla da dare, una cosa possiamo darla: la nostra presenza. Stiamo con gli altri”, è stato l’invito.
La Messa è stata anche l’occasione per pregare per i giovani rimasti coinvolti nell’incidente di otto giorni fa sulla provinciale del Padule e su una studentessa che combatte la sua battaglia contro una malattia. Infine don Papini ha benedetto le penne con cui i ragazzi affronteranno le prove scritte: “Non è un gesto scaramantico – ha precisato – Dipende quello che ci scrivete, con queste penne. Certo è che avrete il segno della scelta che avete fatto questa sera (domenica per chi legge): la scelta di camminare un po’ meno da soli. Scrivere con la penna è desiderare di scrivere la vostra vita”, ha concluso.