FOLLONICA – Anche il maremmano Simone Mesi nell’equipaggio italiano presente, il prossimo 12 giugno, alla prestigiosa Mini Fastnet in Bretagna, regata del circuito Mini necessaria per ottenere la qualificazione alla celebre Transat.
La competizione è una delle più rinomate al mondo, nonché una delle più dure e pericolose, caratteristiche queste che la rendono particolarmente affascinante sia per le condizioni, sia per l’evocativo pezzo di mondo in cui avrà luogo.
Il percorso prevede la partenza nel piccolo centro bretone di radicata tradizione marinara da cui i partecipanti dovranno navigare fino al Fastnet Rock, celebre scoglio nel sud dell’Irlanda che ospita il faro da cui venne scattata l’ultima fotografia del Titanic, e di qui tornare indietro fino alla stessa Douarnenez per un tragitto di circa 600 miglia nautiche.
Sono acque difficili e imprevedibili quelle che uniscono le antiche terre celtiche di Bretagna, Cornovaglia e Irlanda, spazzate come sono da forti venti e violente onde. Una fama questa assolutamente meritata: la tragica Fastnet Race del 1979 registrò addirittura 15 morti e 190 imbarcazioni danneggiate a causa di una violenta tempesta che si abbatté sul percorso di regata.
Una manifestazione dunque che necessita di altissime capacità marinare e assodata esperienza, caratteristiche che non mancano all’equipaggio italiano formato dallo skipper Luca Rossetti e dal co-equipier Gesi, quest’ultimo follonichese doc e reduce da due traversate oceaniche in solitaria con la sua Dagadá-Spirito di Maremma.
Fra le altre 64 imbarcazioni della categoria “Serie” che si daranno battaglia in mare, i due gareggeranno con ITA998 “Race=Care”, che deve il nome all’omonimo progetto, fondato dallo stesso Rossetti e da Luca Del Zozzo, che pone come proprio obiettivo “attirare l’attenzione su progetti di solidarietà che meritano attenzione ed hanno bisogno di risorse, umane e finanziarie, per funzionare” raccogliendo fondi in favore di “CUAMM – Medici con l’Africa”.
“Sarà una regata tosta – assicura Gesi – l’Atlantico e l’attraversamento della Manica per due volte non saranno uno scherzo, e andare a doppiare il mitico scoglio del Fastnet in Irlanda del sud tantomeno. Correnti, secche, maree, traffico di cargo e ovviamente i nostri avversari saranno il pane quotidiano per 3-4 giorni e notti, ma come al solito diremo la nostra”.