GROSSETO – Giuseppe Orfino, giornalista, maremmano torna in libreria con “Domani andrà meglio”, il suo primo romanzo che racconta la vita, l’amore perduto e il tentativo di andare avanti e costruirsi un futuro di un trentenne.
Siamo nel 2000 e la storia di Ettore Barchesi potrebbe essere quella di tanti ragazzi di allora, ancora in bilico tra l’essere “giovani” e il diventare adulti. Il protagonista del romanzo non una professione che possa definirsi tale, come gli ha fatto notare l’impiegato dell’anagrafe al momento di rinnovare la carta d’identità. Non ha neanche una laurea, nonostante sia ancora inutilmente iscritto a giurisprudenza. Non ha una casa, visto che deve vivere ancora coi genitori. E non ha neppure una ragazza, da quando Claudia l’ha lasciato senza spiegazioni. Insicuro, immaturo e profondamente inconsapevole, Ettore racconta così le quattro stagioni del lungo anno, il 2000, che sarà necessario per dimenticare – forse – Claudia e provare a diventare finalmente adulto. Tra episodi ironici, profondi scoramenti e inspiegabili rancori verso gli studenti di Scienze della Comunicazione, Ettore è il protagonista assoluto d’un romanzo di formazione in ritardo, abitante sconsolato d’una provincia immobile nella quale l’adolescenza pare non possa finire mai. Audace, brillante e sincero: il ritratto di un trentenne tutt’altro che ordinario.
Orfino ha fatto della comunicazione politica e istituzionale il proprio lavoro e di quella dell’enogastronomia e dell’arte contemporanea la propria passione. Questo è il suo primo romanzo per Porto Seguro Editore.