FOLLONICA – «Non sono passati neppure due mesi dalla messa a dimora di 300 nuove piante nella pineta di ponente e la situazione è un vero e proprio disastro». A dirlo è il consigliere comunale Massimo Di Giacinto.
«L’iniziativa – afferma in una nota – supportata da Estra, la società pubblica che si occupa di fornitura e distribuzione di gas naturale, gpl e energia elettrica, servizi di telecomunicazione e energetici, dovrebbe migliorare la pineta per renderla più godibile ai cittadini e agli ospiti, visto che di pini ce ne sono rimasti veramente pochi, e mitigare le emissioni inquinanti. Il condizionale è d’obbligo perché sarebbe opportuno che il sindaco Andrea Benini, il vicesindaco Andrea Pecorini, l’amministratore delegato di Estra, Alessandro Piazzi e il referente dell’area sostenibilità centro Italia di AzzeroCO2, Fabio Tognetti, tutti presenti il 23 marzo scorso all’incontro che ha sancito la conclusione della prima fase dei lavori, verificassero personalmente lo stato attuale delle recentissime piantumazioni».
«In poche parole, e per parlar chiaro, moltissime delle 300 piantine di specie arboree e arbustive locali sono secche e in molte casi “soffocate” da erbacce, locali pure quelle. Significa che sono state piantate e poi lasciate lì senza preoccuparsi per nulla della loro crescita e della loro costante annaffiatura che la agronoma della cooperativa che ha eseguito la piantumazione, al seguito delle operazioni, avrà senza ombra di dubbio raccomandato. Credo che qualcuna, giusto qualcuna, possa essere ancora recuperata con un adeguato annaffiamento. Un consiglio, salviamo il salvabile».
«È giusto però il pessimo comportamento da parte del Comune e un brutto esempio di come si trattano le piante lasciandole al proprio destino dopo che la foto di gruppo celebrativa e la “inaugurazione” è già stata fatta e riportata dai giornali. Se fossi l’amministratore delegato di Estra, che paga, o il referente dell’area sostenibilità centro Italia di AzzeroCO2, che è la società di consulenza per la sostenibilità e l’energia fondata da Legambiente e Kyoto Club, prima di passare in autunno alla seconda fase del progetto e interrare altre 700 piantine in pineta, pretenderei dal sindaco Benini e dal suo vice e assessore ai lavori pubblici Pecorini maggiore attenzione perché, a questo punto, non ci sono più dubbi che gli manca il “pollice verde”».