di Daniele Reali
GROSSETO – Con la riforma sul riscatto delle Aree Peep nel comune di Grosseto chi vorrà garantirsi il diritto di proprietà delle case dovrà versare cifre molto più alte rispetto al passato. Si parla di aumenti fino a tre o quattro volte le somme previste. A dirlo sono i consiglieri comunali del Popolo della Libertà che hanno presentato una mozione per chiedere la revoca della delibra di giunta con lo quale l’amministrazione comunale ha modificato i criteri per il calcolo della somma da corrispondere da parte dei proprietari degli immobili (nella foto da sinistra Fabrizio Rossi, Giacomo Cerboni e Luigi Colomba).
Il provvedimento sta creando allarme in città. «Sono circa un centinaio le persone che avevano presentato la domanda di riscatto prima di queste modifiche – ci dice Fabrizio Rossi, il consigliere comunale che si è occupato della mozione – e in tanti dovranno rinunciare a riscattare la propria casa. Per fare un esempio per riscattare un appartamento di via Rosellana si è passati da 10 mila a 35 mila euro».
Gli appartamenti realizzati nella Aree Peep (Piani di Edilizia Economica e Popolare) sono per legge realizzati su terreni in cui il diritto di superficie appartiene al comune. Questo per esempio non consente di poter vendere la casa di cui si è proprietari, mentre una volta riscattata l’appartamento può essere collocato sul mercato.
«I nuovi criteri – dice ancora Rossi – introdotti con la delibra dell’11 settembre scorso prevedono aumenti troppo elevati e riguardano tutti coloro che hanno presentato la domanda dal 13 luglio del 2011». In quella data infatti entrò in vigore la legge 106 che chiedeva ai comuni di adeguare i criteri di calcolo del riscatto e che di fatto sospendeva le domande in essere fino alla definizione del nuovo metodo di calcolo.
«La delibera – ha precisato il capogruppo Pdl Giacomo Cerboni – è stata approvata dalla giunta in assenza del sindaco ed è stata voluta dall’assessore Luca Ceccarelli. Un provvedimento che si aggiunge a quello molto contestato sugli asili. All’assessore stanno tanto a cuore le famiglie povere – ha aggiunto Cerboni – che sembra fare di tutto per aumentarle».
«La delibera provocherà una serie di problemi – spiega Rossi –: tra questi l’aumento dei prezzi della case e una disparità tra chi ha presentato la domanda prima e dopo il 13 luglio». Una situazione che potrebbe portare ad aprire anche un contenzioso tra comune e cittadini che potrebbero impugnare il provvedimento dinnanzi al Tar.
Insomma a Grosseto dopo il “caso asili” potrebbe aprirsi un altro “fronte” per il comune anche perché secondo il centrodestra, come è accaduto a Reggio Emilia, l’amministrazione poteva evitare di modificare i cirteri e contiuare ad applicare i parametri di calcolo esistenti.