GROSSETO – L’ultimo volume degli “Atti del Museo di storia naturale della Maremma” è fresco di stampa, edito da Effigi. È il 25° della serie ed è dedicato al gatto selvatico europeo e alla memoria di Bernardino Ragni, celebre zoologo e biologo che ha dedicato l’intera carriera scientifica allo studio della fauna selvatica, scomparso nel 2018, del quale fu prima allievo e poi collaboratore e collega Andrea Sforzi, direttore della struttura museale di Fondazione Grosseto Cultura.
E la presentazione del volume si è meritata un palcoscenico speciale: “Fauna 2022”, prestigiosa manifestazione nazionale sulla fauna selvatica che ha sede proprio a Spoleto, la città di Bernardino Ragni. «Ho partecipato a “Fauna” sin dalla prima edizione – ricorda Andrea Sforzi – anche nel ruolo di coordinatore scientifico della rassegna, nel 2020 e 2021. L’edizione di quest’anno, nell’ultimo weekend di marzo a Spoleto, è stata l’occasione per presentare agli addetti ai lavori il volume con gli atti del convegno nazionale sul gatto selvatico del 2020 che contiene (tra gli altri) due miei articoli: sulla figura di Bernardino Ragni e sul progetto “Gatto selvatico Italia”, curato dal Museo di storia naturale della Maremma».
La copertina del volume rappresenta uno dei gatti selvatici recuperati da Bernardino Ragni per poi essere rilasciati in natura. Si notano molto bene le caratteristiche distintive: coda clavata con anelli ben definiti e punta nera, disegno laterale “evanescente”, ovvero poco marcato, e una netta stria nera dorsale che si arresta alla radice della coda.
«A margine del convegno del 2020 – aggiunge Sforzi – ho ricevuto da parte della famiglia e degli allievi del professor Ragni una sorta di “investitura” a valorizzare i suoi studi su questa specie. La famiglia ha donato al Comune di Spoleto la collezione di campioni e testi di quarant’anni di attività dello studioso, che verrà esposta in un museo in fase di realizzazione, a cui collaboreremo con la nostra esperienza. Inoltre prosegue il progetto Gatto Selvatico Italia: il Museo di storia naturale della Maremma, per conto di Ispra e del ministero dell’Ambiente, cura il portale che ha l’obiettivo di creare la Mappa nazionale del gatto selvatico. Il principio è sempre quello della Citizen Science».
«Ognuno può contribuire, inviando i propri dati, ad esempio immagini o video da fototrappole, foto occasionalmente scattate, segnalazioni di animali investiti: le informazioni raccolte verranno validate e successivamente rese visibili sul sito, supportato tecnicamente dal Network Nazionale della Biodiversità. Chi desidera approfondire l’argomento può trovare tutte le informazioni su https://www.gattoselvatico.it».
«Un invito rivolto, ovviamente, anche a tutti coloro che operano per hobby e per passione sul nostro territorio – conclude Andrea Sforzi – e che vorranno contribuire a questo importante progetto. Gli atti del convegno sul gatto selvatico sono disponibili su richiesta al museo e sono consultabili e scaricabili on-line sul portale del progetto».