GROSSETO – Si è costituito formalmente il Comitato nazionale centenario di Luciano Bianciardi.
L’insediamento del comitato nazionale è avvenuto lo scorso 23 marzo a Roma, presso la direzione generale del Ministero dell’educazione, ricerca e istituti culturali. Il comitato, proposto dalla Fondazione Luciano Bianciardi, nella persona del suo presidente Massimiliano Marcucci, risulta così composto: Lucia Materigi, direttore comitato scientifico Fondazione Bianciardi; Anna Bonelli, rappresentante Comune Grosseto; Emiliano Rabazzi, assossore Comune di Roccastrada; Irene Marconi, assessore Comune Massa Marittima; Claudio Saragosa, assessore Comune Gavorrano; Giovanni Trombari, presidente Fondazione Cultura Grosseto; Riccardo Castellana, docente università di Siena; Pietro Cataldi, docente Università per Stranieri di Siena; Nicola Turi, docente università di Firenze; Stefano Carrai docente scuola normale superiore di Pisa; Gian Battista Canova, rettore università Iulm; Giampaolo Nuvolati, docente università Bicocca di Milano; Giovanni Turchetta, docente università statale di Milano; Giuseppe Lupo, docente università Cattolica Milano; Valeria Magrini, rappresentante Unicoop Tirreno; Gianluca Foglia, direttore casa editrice Feltrinelli; Vottorio Ponzani, vicepresidente associazione italiana biblioteche; Lazzaro Raffaele Caputo, docente Fondazione Gramsci.
Nel corso della cerimonia di insediamento i componenti hanno indicato Roberto Mugnai come presidente del Comitato nazionale e Massimiliano Marcucci come segretario tesoriere.
«La presidenza di Roberto Mugnai – spiega il comitato -, dirigente scolastico e segretario regionale del sindacato “Dirigenti scuola”, risponde all’impegno primario di rivolgere l’attenzione non solo ai cittadini di consueto interessati ai fenomeni culturali e già pubblico potenziale delle iniziative che si realizzeranno, ma anche, almeno in pari misura, alle giovani generazioni, a coloro, cioè, che magari non conoscono il grande autore grossetano e nemmeno ne hanno sentito parlare. È proprio lì la scommessa che un Centenario deve impegnarsi a vincere. Un obiettivo, questo, elaborato all’interno della Fondazione Bianciardi, cui si deve la corposa proposta progettuale valutata positivamente dal Miur, e condiviso con decisione tra tutti gli altri membri del Comitato, che ospita rappresentanti di realtà anche molto diverse tra di loro, che a vario titolo intendono rappresentare uno spaccato di cultura viva e attuale. Si va dalle università toscane a quelle milanesi, dall’associazione biblioteche italiane al comune di Grosseto, insieme ai comuni delle Colline Metallifere, zona prediletta da Bianciardi. Non mancano le realtà economiche, tra tutte Unicoop Tirreno, insieme alla Feltrinelli, storica casa editrice il cui nome vive tra le pagine dello scrittore celebrato».
«Come varia è la tipologia dei soggetti impegnati, altrettanto mosso dovrà essere lo scenario che ospiterà gli eventi previsti. Non solo Grosseto, dunque, ma senz’altro Milano, altra patria amata-odiata, e poi la Maremma in lungo e largo, la Toscana di altri riferimenti, da Bibbiena a Prato, per citare solo le prime città toscane che hanno chiesto la presenza della FLB per celebrare lo scrittore».
«Del resto prima dell’insediamento ufficiale del Comitato nazionale, a Grosseto sono state organizzate due importanti iniziative, legate al Centenario bianciardiano e realizzate entrambe all’interno del Polo culturale Le Clarisse. La prima è stata la mostra di opere di Furio Cavallini, pittore legato a Bianciardi da profonda amicizia, corredate da citazioni riprese dalle pagine dello scrittore grossetano; la seconda, tuttora in atto, è la mostra di fotografie realizzate dal fotografo Carlo Bonazza, con l’aggiunta di alcuni pezzi provenienti dall’Archivio fotografico Gori, dedicata alle Miniere di Maremma. Una mostra in cui alle immagini fanno da controcanto varie citazioni da “I minatori della Maremma” di Luciano Bianciardi e Carlo Cassola».
«Del resto è proprio la personalità di Bianciardi che suggerisce di muoversi su un panorama ampio ed eclettico, lui che è stato scrittore, giornalista, traduttore, cronista sportivo, autore per la radio e la televisione. Se il Centenario riuscirà a rispettarne la molteplicità di interessi, la finezza di studioso e l’acume critico, senza abbandonarsi alle tentazioni della retorica celebrativa, avrà assolto al suo complesso compito. La volontà c’è tutta, come l’impegno dei tanti che, insieme alla Fondazione Luciano Bianciardi, saranno all’opera per l’intero 2022 e oltre».