GROSSETO – 10mila dipendenti pubblici al voto per eleggere i delegati nelle Rsu della PA. Dal 5 al 7 aprile si vita in tutta la provincia. La Cgil presenta complessivamente 266 candidati e 88 liste sui luoghi di lavoro.
FUNZIONE PUBBLICA
Per la provincia di Grosseto andranno al voto 2.500 dipendenti pubblici tra Funzioni locali (Comuni e Provincia) e Funzioni centrali (Ministeri, Agenzie).
Per la sanità, nell’Azienda Toscana Sud est sono circa 9.500 dipendenti per le provincie di Gr-Si-Ar. 2.500 a Grosseto
La Fp Cgil ha presentato 56 liste denominate “FPCGIL” con 160 candidati in 56 enti pubblici.
«Ogni volta che il Pese si trova di fronte a un fenomeno eccezionale da affrontare – sottolinea il segretario della funzione pubblica, Salvatore Gallotta – viene fuori con chiarezza l’importanza di avere una pubblica amministrazione organizzata ed efficiente. È successo per la sanità pubblica nel momento dell’esplosione della pandemia di Covid-19. Si è verificato nei mesi successivi quando l’Inps è riuscita nonostante tutto a gestire milioni di richieste di contributi concentrate in pochissimi mesi, o quando la scuola è stata in grado di gestire milioni di studenti nonostante le scelte confusionarie del Ministero dell’istruzione. Ancora in questi giorni tremendi per la guerra in Ucraina, emerge l’importanza della Protezione civile e del sistema sanitario nell’accoglienza di decine di migliaia di profughi».
«Il nostro rammarico di sindacato – aggiungono Gallotta – è che quasi sempre si dà per scontato l’apporto della pubblica amministrazione alla qualità della vita dei cittadini, salvo polemizzare quando le cose non funzionano. Omettendo il fatto che questo avviene perché si sono sottovalutati gli allarmi delle organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori. E le loro richieste inascoltate di investire nell’aggiornamento dei processi e delle dotazioni della macchina pubblica. Oltre che, naturalmente, nell’adeguamento e nella formazione del personale».
Rivolgendosi in generale ai comuni cittadini, ma in modo particolare ai dipendenti delle diverse amministrazioni pubbliche, poi, il segretario della Fp Cgil Gallotta sottolinea che «il voto delle rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) nei luoghi di lavoro è l’occasione per valorizzare e tutelare il loro ruolo nella nostra società. Solo lavoratori consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri, infatti, sono in grado di svolgere in modo efficace il proprio compito con imparzialità e a garanzia delle tante componenti sociali ed economiche con le quali si trovano ad avere a che fare».
Conclude Gallotta con l’auspicio che «questo modello possa essere esportato nel mondo del lavoro privato.
Nelle ultime elezioni Rsu del 2018 vi è stata una partecipazione a livello nazionale di quasi l’80% degli aventi diritto e come Fp Cgil chiediamo a tutti i lavoratori di andare a votare nei prossimi giorni del 5.6.7 aprile e di far superare con una partecipazione al voto la soglia precedente per un esercizio di vera democrazia e di impegno a scelta dei propri rappresentanti».
FLC SCUOLA
La Flc di Grosseto ha presentato 106 candidati, avendo la lista in ogni istituto della provincia, sono 32 in totale, tra Istituti Comprensivi (scuola primaria e secondaria di I° grado) e scuole secondarie di II° grado.
Hanno diritto di voto per le RSU tutti gli ATA – personale amministrativo, tecnico e ausiliario – e tutti i docenti, sia con contratto a tempo determinato che indeterminato. (I dirigenti no)
In provincia sono chiamati al voto 962 ATA e 4.053 docenti.
«L’elezione delle rappresentanze sindacali – sottolinea Cristoforo Russo, segretario della Flc Scuola – è il rinnovo dell’ossatura del sindacato. E per noi della scuola avere la rappresentanza sindacale non vuol dire solo difendere i lavoratori, ma anche garantire la qualità del servizio scolastico. Noi seguiamo, affianchiamo e formiamo le Rsu affinché sia tutelata la qualità del lavoro e anche la qualità dei servizi e dei diritti che vengono garantiti ai cittadini».
«Queste elezioni si svolgono in un momento particolarmente delicato; non solo arrivano con uno slittamento di un anno, dopo due anni di pandemia e con i venti di guerra in Europa, ma per noi della scuola arrivano a ridosso del rinnovo contrattuale. Nodo cruciale per tutti i lavoratori; nel corso di questi mesi ci stiamo battendo per i nostri punti fondamentali: siamo passati da un aumento salariale medio di 85 a 117 euro, ma per noi non è abbastanza; chiediamo l’eliminazione della tassa sui giorni di malattia e l’equiparazione dei diritti dei lavoratori precari con quelli a tempo indeterminato. Queste sono le nostre rivendicazioni prioritarie, perché sono le priorità dei lavoratori».
«Qui nella provincia di Grosseto la Flc Scuola spesso si è anche battuta da sola a tutela di tutti i lavoratori, a prescindere dalla tessera: abbiamo fatto vertenze per comportamenti antisindacali, per rivendicare la trasparenza nella gestione delle risorse economiche e del personale – prosegue Russo -. Seguiamo da vicino tutte le questioni dei lavoratori precari, che purtroppo nel settore della scuola sono una percentuale troppo alta. Abbiamo fatto i ricorsi per veder riconosciuti gli stessi diritti a tutti i lavoratori, proprio per cercare di aumentare le tutele dei precari e abbiamo lavorato attivamente per portare la chiamata unica per le assegnazioni delle supplenze, procedura che garantisce trasparenza e chiarezza. La nostra forza è esserci e non far sentire solo nessuno».
«Per tutto questo mi sento di richiamare ad una partecipazione attiva tutti i lavoratori della scuola: votare per le Rsu vuol dire dare forza alla rappresentanza sindacale e quindi tutelare i diritti dei lavoratori, ragionando come un insieme di persone, non come unità singole egoiste. Votare per la Flc Cgil vuol dire dare forza a quel sindacato che lavora quotidianamente per dare le risposte alle necessità dei lavoratori, che si batte per i loro diritti e che offre un servizio capillare nel territorio. Vuol dire anche riconoscersi nei valori della solidarietà, della partecipazione, della tutela collettiva e individuale dei diritti, nel valore della pace, oggi più importante e necessario che mai».