GROSSETO – Quattro laboratori e un seminario, tutti dedicati al tema della cura, come presa in carico dell’altro e dei suoi problemi. Un tema fondamentale per ogni società, spesso a carico delle sole donne.
«Un lavoro invisibile – affermano dal Cesvot -, perché fuori dal mercato, perché agito in ambito familiare, quindi questione “privata”, un lavoro “dovuto” perché legato alla sfera degli affetti, perché “naturale”. Anche se agito in ambito extra-familiare, la cura che si esplica nell’ambito del volontariato, mantiene molti di questi caratteri.»
«È nostro intendimento, pertanto – proseguono -, utilizzare la riflessione che il movimento delle donne ha condotto, in questi decenni, sulla demistificazione, per un verso, della “naturalità” di tale agire e, per l’altro, della sua valorizzazione in termini sia di valori che di competenze per un confronto a tutto campo su questo tema.»
L’iniziativa, “La cura del vivere. Dalla dimensione individuale all’impegno sociale” voluta dalla Delegazione Cesvot di Grosseto in collaborazione con le Associazioni Centro Donna e Raccontincontri prevede 4 laboratori (7-14-21-28 novembre) e una Giornata seminariale (01 Dicembre). Gli obiettivi sono
1 -offrire elementi di riflessione sulla complessità della “cura” nella sua dimensione storico-culturale ed esperenziale :la cura tra natura, cultura, dono, dovere, potere, stereotipi
- la cura da “sapere di donne” a “sapere di vita”
- la cura come percorso consapevole di relazione con gli altri
2 – individuare le competenze proprie dei lavori di cura e la loro trasferibilità nel contesto del volontariato e del lavoro
3 – documentare esperienze di trasferimento “consapevole” delle competenze di cura a contesti di lavoro e di impegno sociale