GROSSETO – L’Anga si ricompatta. L’articolazione giovanile di Confagricoltura anche nella nostra provincia sta cercando di ristrutturarsi al fine di portare avanti quelli che sono i temi cari ai giovani imprenditori agricoli. Degna di nota è stata dunque la riunione, formativa informativa, presso La Tenuta Paganico della famiglia Uzielli. La stessa proprietaria, Maria Novella, ha raccontato, in apertura, la sua personale esperienza nella gestione di un’azienda ove vi lavorano 22 persone e nella quale è stato creato un modello di agricoltura biologica integrata.
“Metodologia da mutuare – come ha avuto da dire il presidente dell’ Anga, Jacopo Giannuzzi Savelli nel salutare l’ospite-. Abbiamo voluto dare uno stimolo nuovo all’Anga – ha continuato – perché crediamo nella sua importanza per i senior. A Grosseto c’è la necessità di lavorare e per questo i giovani devono confrontarsi con il mondo dell’agricoltura e con la propria testa. Vogliamo che Anga – ha concluso Savelli – diventi un punto d’incontro, ove si organizzano eventi con ricadute sulla imprenditoria giovanile e che sia una testa di ponte per altre attività di Confagricoltura. Insomma, vorremmo dare valore alle nostre idee.”
All’incontro, partecipato da molti giovani, erano presenti anche il presidente e il direttore di Confagricoltura Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna e Paolo Rossi. Vivarelli, da sempre sensibile ai temi dei giovani imprenditori rispetto ai quali sono state organizzate iniziative specifiche, ha esordito sostenendo che , per avvalorare il ruolo di Anga, “un sindacato non si improvvisa , ma si impara. Per questa ragione è mio intendimento potenziare e rilanciare l’attività giovanile.
L’Anga di domani sarà ancora più importante di quella di oggi. I giovani ci devono credere, saper fare collegialità e declinare l’attività imprenditoriale con quella sindacale. Nel nostro dna vi à una forte diversificazione di come interpretare l’attività agricola. Per essere agricoltori, oggi bisogna essere multidisciplinari, sapere cosa significa il contatto con la grande distribuzione organizzata, essere consapevoli di assolvere ad un grande impegno.
“Si sappia – ha continuato Vivarelli – che l’agricoltore lavora per il prossimo. Per questa ragione il primo dei tanti passi da compiere è quello di creare una struttura, un serbatoio di idee, dove i giovani si incontrino e dove avvenga un interscambio culturale e sindacale. Sono sempre più convinto che un Paese che non investe sui giovani è un paese morto e mi duole verificare che a livello politico nazionale non si parli della loro importanza. Per questa ragione è necessario, tutti insieme, fare un passo in avanti, credere di più in noi stessi, proiettarsi verso il prossimo e creare integrazione fattiva e sinergica tra le componenti junior e senior.”
La sfida è lanciata. Intanto, a proposito di giovani, oggi a partire dalle 9, al Granaio Lorenese di Spergolaia, si conclude l’ultimo atto del progetto X Farm, voluto da Confagricoltura con la collaborazione dell’istituto Leopoldo II di Lorena. Questa volta, come era già accaduto la scorsa settimana, saranno gli studenti delle classi quinte dell’Istituto Tecnico Agrario a visitare l’azienda regionale, compimento del percorso seminariale sul quale si incentra il progetto, e a ricevere le indicazioni relative al tema del concorso che assegnerà sei borse di studio.