CAPALBIO – «Il Tar, Tribunale amministrativo regionale per la Toscana, ha accolto il nostro ricorso, annullando il provvedimento con cui il Comune di Capalbio ci aveva diffidato a demolire i cancelli installati ai confini del Diaccialone, lungo l’ex strada vicinale Pescia Fiorentina-Manciano» a parlare sono Diana Theodoli Pallini e Guido Pallini oci e amministratori dell’Azienda Agricola Diaccialone.
Secondo il Comune «tale strada vicinale non sarebbe stata di proprietà della nostra azienda agricola, ma dello stesso Comune, che avrebbe voluto aprire il transito sulla strada, ormai da decenni in disuso, con incalcolabili danni alla nostra proprietà e all’ambiente».
«Il Tar ha respinto le tesi del Comune, ritenendo che la strada o, più esattamente, il sentiero che un tempo collegava Pescia Fiorentina a Manciano non è mai stato di proprietà del Comune e nel tempo ha perso anche il suo originario uso pubblico» proseguono dall’azienda.
«La nostra famiglia ha così vinto anche il secondo round della battaglia promossa dal Comune di Capalbio, su sollecito di alcuni, pretesi residenti, battaglia che fa seguito ad un precedente contenzioso promosso circa 20 anni fa contro Marcello Pallini, contenzioso che si era ugualmente concluso con il rigetto delle pretese del Comune».
«Confidiamo che si tratti del round definitivo e che i nostri rapporti con il Comune potranno riprendere su di un piano di reciproca collaborazione e nel rispetto dei valori sottesi alla tutela del territorio e dell’occupazione, da sempre perseguiti dalla nostra famiglia