Ascolta “IlGiunco.net Podcast – Le news di oggi 15 febbraio 2022” su Spreaker.
GROSSETO – Un elettricista, che da tre anni lavorava senza dichiarare il proprio reddito, ovvero “in nero” è stato individuato dalla Guardia di finanza in ambito di un controllo mirato.
Da questi approfondimenti le Fiamme Gialle hanno scoperto infatti un elettricista, operante sulla costa maremmana, che, già ad un primo screening patrimoniale, risultava non dichiarare nulla negli anni precedenti il Covid.
«L’attività di approfondimento è quindi proseguita con l’avvio di una vera e propria ispezione fiscale nei confronti dell’elettricista, il quale peraltro si è dimostrato scarsamente collaborativo – come spiegano le Fiamme gialle in una nota -, ostacolando le attività di controllo e non fornendo alcun documento».
I finanzieri hanno quindi ricostruito il suo volume d’affari dei tre anni ante-pandemia, individuando i suoi clienti ed effettuando decine di riscontri sui lavori svolti ed i compensi percepiti “in nero”.
«È emerso quindi come, in realtà, il comportamento molto disonesto posto in essere fosse alquanto malizioso e difficile da individuare anche da parte dei clienti; in quanto il soggetto emetteva e rilasciava loro “regolari” fatture per i suoi servizi di elettricista e di impiantistica, salvo poi non effettuare alcuna dichiarazione reddituale».
Le Fiamme Gialle hanno ritrovato e scoperto molte di queste “fatture” rilasciate ai clienti durante le attività di ricerca e ispezione presso l’abitazione e i locali in uso al professionista. «All’esito del servizio le Fiamme Gialle hanno contestato una complessiva evasione di 150mila euro inerente redditi percepiti “in nero” omettendo le previste dichiarazioni al Fisco, con relativa verbalizzazione inviata all’Agenzia delle Entrate per la definizione della procedura di accertamento».
«Prosegue incessante in tutta la Maremma l’attività di polizia economico-finanziaria dei reparti della Guardia di finanza coordinati dal comando provinciale – aggiungono le Fiamme gialle -, con la principale finalità di scovare le forme di evasione fiscale più consistenti e dannose, soprattutto laddove emerga il disdicevole fenomeno della “evasione totale”, ossia la completa mancanza di dichiarazione dei redditi. Tali servizi svolti dai finanzieri sono a tutela dell’Erario, degli imprenditori in regola, ma anche presidio di equità e giustizia sociale, soprattutto laddove si guardi al fondamentale principio sancito dall’articolo 53 della Costituzione: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”».
«Le attività di polizia economico-finanziaria dei finanzieri proseguiranno (e talune sono già in corsa) per perseguire queste forme particolarmente fastidiose e consistenti di evasione fiscale, tutelando i cittadini e gli imprenditori che vivono e lavorano nel rispetto delle regole e dei principi sanciti, in primis, dalla Costituzione Italiana».