GROSSETO – «Il consiglio comunale odierno ha approvato, con una maggioranza risicata, il nuovo regolamento per il controllo delle società partecipate e controllate. Un documento molto tecnico ma le cui ricadute sulla quotidianità di cittadini e imprese sono quantomai sostanziali. Per questo l’esautorazione del ruolo del consiglio comunale e la compressione della trasparenza che questa mattina è stata ratificata dal sindaco e dai suoi consiglieri, con l’approvazione della nuova regolamentazione, è un fatto che non può passare sotto silenzio».
Sull’argomento interviene il consigliere comunale Carlo de Martis, capogruppo di Grosseto Città Aperta.
«Stiamo parlando infatti di quegli enti e società attraverso i quali il comune eroga importanti servizi pubblici – afferma -. Pensiamo a Sistema, che gestisce il verde, i parcheggi, i cimiteri e molto altro, con un volume di affari di oltre otto milioni di euro. Pensiamo a Fondazione Grosseto Cultura, alla quale è affidata grande parte dell’offerta culturale. Pensiamo a Farmacie Comunali Riunite, che ha la responsabilità di un servizio essenziale. Pensiamo all’Epg che gestisce gli alloggi di edilizia sociale. Ed ancora pensiamo ad Acquedotto del Fiora, a Netspring, al Coeso, a Grosseto Fiere, al Polo Universitario e via discorrendo».
«Ebbene, fino ad oggi la regolamentazione comunale prevedeva che ogni anno venisse sottoposto al consiglio comunale, per un esame preventivo, il piano strategico di ciascuna società partecipata e controllata. In altre parole il programma degli investimenti, le previsioni economiche e finanziarie, il piano delle assunzioni, il piano delle consulenze esterne, ed altro ancora. Un passaggio politicamente di straordinaria importanza, consentendo di sottoporre all’esame dei consiglieri le linee strategiche e gli obiettivi che l’organismo partecipato intende perseguire. Il tutto in una discussione pubblica, approfondita e trasparente. Permettendo, in buona sostanza, di rendere partecipi i cittadini di come vengono gestiti i loro soldi e, soprattutto, i servizi pubblici a loro destinati.
Ebbene, quel passaggio è stato cancellato con un colpo di spugna, e non per una dimenticanza, ma per una ben precisa scelta politica. Perché il sottoscritto aveva presentato un emendamento volto a reintrodurre il vaglio preventivo del consiglio comunale, ma è stato respinto».
«È così che d’ora in avanti – prosegue De Martis – la gestione delle partecipate sarà rimessa pressoché integralmente ad un comitato di coordinamento interno, composto da tecnici e dall’assessore delegato, ad oggi in quota a Fratelli d’Italia, che oltre a svuotare il ruolo del consiglio comunale va a svuotare il ruolo della stessa giunta, come segnalato anche dai banchi della Lega, e non stupisce allora che questo regolamento abbia scatenato grandi fibrillazioni in seno alla maggioranza».
«Il consiglio comunale – conclude il consigliere comunale -, da par suo, sarà interpellato periodicamente per le incombenze ordinarie, a giochi ormai fatti, ed ai cittadini non resterà che stare alla finestra. Con tanti saluti alla trasparenza».