SCARLINO – È morto a 49 anni a causa di un male che non gli ha dato scampo. Riccardo Ferrari è morto dopo una lunga malattia, lasciando nel doloro e nello sconforto chiunque lo conoscesse.
Treeboy, questo era il soprannome di Riccardo, specializzato nel treeclimbing, che oltre una passione era anche un lavoro.
Il suo lavoro era la cura degli alberi, la potatura, l’abbattimento ma amava anche sperimentare nuove tecniche di lavoro sempre in mezzo alla natura. Gestiva anche un centro di formazione.
Nella natura lavorava e viveva, in una casa immersa nel verde, nel comune di Scarlino, dove abitava con moglie e figli.
«L’essere umano non è fatto per stare fermo, ha bisogno di vagare. Ho arrampicato per anni gli alberi e ho sempre sognato di correre, correre sempre, senza fermarmi mai» diceva.
«Era una persona speciale» racconta un amico. «Non bastano le lacrime, a placare questo pensiero» lo saluta un altro. «Se n’è andato un grande uomo: chi pianta alberi vive due volte».
La salma verrà trasferita all’obitorio dell’ospedale Misericordia.