ROMA – Allora, com’è andato il primo scrutinio di ieri? Male, francamente. I responsi delle urne evidenziano che (almeno ieri) la nostra classe dirigente politica “indaga a 360 gradi”. Della serie: se avete un nome, un accordo o un’idea fatecelo sapere, grazie.
Ecco i numeri: 672 schede bianche, 49 nulle e 88 dispersi (qualunque cosa voglia dire). Si registrano, tra i tanti, 36 preferenze per Paolo Maddalena, 16 per Sergio Mattarella, 7 per Silvio Berlusconi, 4 (!) per Bruno Vespa e 3 per Amadeus (d’altronde, se gestisce il “marasma” di Sanremo, perché non affidargli il Paese?).
Insomma, siamo fermi al palo. Mentre il presidente del consiglio, Mario Draghi (secondo indiscrezioni) sembra stia lavorando per passare (non ob torto collo) al Colle, il Centrodestra estrae dal cilindro la “rosa” dei papabili graditi al Quirinale: Letizia Moratti, Carlo Nordio e Marcello Pera.
Va da sé che probabilmente (?) nessuno di questi tre sarà il post Mattarella. E allora chi (a parte Mario Draghi, si intende)? Resta viva in piedi il nome dell’attuale presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, e quello di Franco Frattini (più no che sì).
Aspettando che la triade Conte-Letta-Speranza ci aggiorni sulla sua (eventuale) strategia, l’ipotesi (per nulla azzardata) è che anche oggi, tra una pandemia e un vento di guerra ai confini dell’Europa, dalle urne trionfino le schede bianche (o la bandiera bianca, fate voi).