SCARLINO – “…la Provincia ha rilasciato la pronuncia di compatibilità ambientale in assenza di tutti gli elementi conoscitivi opportuni e necessari per escludere negative ricadute sulla salute umana e sull’ambiente” questo, secondo il Comitato per il No all’inceneritore di Scarlino, il nodo con cui il Consiglio di Stati ha «definitivamente cassato le precedenti autorizzazioni per l’inceneritore. L’Assessore all’ambiente Patrizia Siveri ripete la consunta litania, cui ormai nessuno più crede, che gli errori rilevati dai Giudici nella vecchia procedura siano “soltanto contraddizioni formali e non sostanziali”.»
«Forse – prosegue Mario Monciatti – l’assessore Siveri vorrà farci capire a quale strana accezione di “non sostanziali” fa riferimento, per interpretare come tale l’asserzione dei Giudici del Consiglio di Stato che scrivono : “il cattivo uso (da parte della Provincia) del potere amministrativo esercitato…” . Sui presunti rilievi solo formali, l’Assessore potrebbe anche rileggere quanto scritto dai Giudici circa le prescrizioni tanto decantate che dovevano darci prova del buon e coscienzioso lavoro svolto per garantire la salute dei cittadini: infatti si legge come “…l’elevato numero di prescrizioni… rappresenti un elemento sintomatico proprio della riscontrata carenza e lacunosa istruttoria”.»
«In merito alla salute se è vero che, come dice l’assessore, è allarmistico ipotizzare che l’inceneritore abbia già provocato malattie – continua Monciatti -, allora dovrebbe avere anche l’onestà di dire che la “tranquillizzante indagine Asl” non si basa su di un vero Registro dei Tumori (che da anni chiediamo ma, chissà perché, mai realizzato…) ma su rilevazioni parziali di un lasso temporale limitato, che l’indagine sulle diossine nel latte e nel sangue si riferisce solo all’anno 2007 e che la caratterizzazione della salute pubblica fatta da Scarlino Energia si basa sull’intera provincia di Grosseto e non sul comprensorio dell’area industriale di Scarlino che, come la popolazione locale ben sa a sue spese, accusa una preoccupante incidenza di patologie tumorali. Le stesse patologie che da una lettura attenta ed onesta dello studio Asl sarebbero già emerse per ciò che sono: ad esempio, rispetto alla media regionale, un +36% di tumori alla vescica negli uomini ed un +117% nelle donne.»
«Una delle rilevanti differenze fra la società proprietaria dell’inceneritore – conclude il Comitato – ed i cittadini, è che la prima può minacciare pesanti azioni risarcitorie a carico dei singoli assessori e consiglieri (che pagherebbero di tasca propria) mentre i cittadini possono “solo” denunciare il tradimento e continuare a chiedere il rispetto di quel vincolo che lega elettori ed eletti, ma che non espone gli eletti al rischio di richieste di risarcimento danni , quindi trascurabile e sacrificabile.»