GROSSETO – “Il Comune di Grosseto dichiara guerra alle emissioni di gas serra del territorio, grazie ad un approccio innovativo che fa scuola e che prevede un sistema di monitoraggio costante e complesso non solo della propria impronta di carbonio, ovvero della CO2 prodotta dagli uffici comunali e da tutto il territorio”, si legge in una nota del Comune.
“Da 4 anni l’Amministrazione comunale ha attivato, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze fisiche della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Siena, uno strumento di monitoraggio che quantifica le emissioni di gas serra sul territorio – proseguono dall’ente -. I risultati sono decisamente incoraggianti: secondo il dato consolidato del 2019, il Comune di Grosseto ha prodotto 4,1 tonnellate di CO2 equivalenti pro capite, oltre la metà rispetto alla media europea (8,8 tonnellate pro capite). Un dato interessante anche se messo a confronto con le emissioni italiane (7,1 tonnellate pro capite)”.
“Ma il Comune di Grosseto – va avanti la nota dell’ente – ha voluto fare un passo in più, creando un report preciso e puntuale, innovativo in tutta Italia che “fotografa” le emissioni di CO2 prodotte dalle proprie attività: bollettazione tari, pulizia delle strade, carta di identità elettronica, mense scolastiche, notifiche atti e molti altri servizi sono stati messi sotto la lente di ingrandimento per analizzare l’impatto che il Comune ha sull’emissione di gas serra. Questi dati serviranno ora all’Amministrazione comunale per diventare ancora più sostenibile, attivando delle iniziative specifiche che tengono conto di questo risultato. Gli elementi principali che guideranno questo cambiamento sono la sostenibilità del parco auto, il miglioramento dell’efficienza energetica dei propri uffici, ma soprattutto la dematerializzazione dei documenti e delle pratiche, già iniziata nell’ambito dei servizi demografici e degli uffici dell’urbanistica, ma che verrà implementata in altri settori”.
“Un’ulteriore azione di compensazione efficace per l’abbattimento della CO2 è sicuramente la piantumazione di alberi in città – prosegue la nota -. Il Comune di Grosseto ha già dimostrato di essere particolarmente attivo sotto questo aspetto: sono oltre 650mila euro i finanziamenti governativi vinti quest’anno per la realizzazione di boschi urbani, dei veri e propri pozzi di assorbimento di carbonio in quanto realizzati con essenze arboree specifiche per questo compito”.
“Come sappiamo i gas serra costituiscono un serio pericolo per la salute umana e per l’ambiente, contribuendo in maniera determinante ai cambiamenti climatici globali – affermano il sindaco Antofrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore all’Ambiente, Simona Petrucci -. Se queste problematiche possono sembrare lontane dalla nostra realtà ci sbagliamo: non solo costituiranno un pericolo per le prossime generazioni, ma contribuiscono anche al dissesto idrogeologico del territorio, con implicazioni dannose da fronteggiare con interventi di Protezione civile”.
“Per questo motivo non possiamo stare a guardare, bisogna rimboccarci le maniche – concludono -. Lo studio promosso dal Comune rappresenta un utilissimo punto di partenza ma non basta: non solo coinvolgeremo le aziende del territorio per la realizzazione di un mercato dei certificati verdi, ma proprio oggi vogliamo fare un appello a tutti gli enti e le istituzioni della Maremma. Prendendo spunto dal nostro studio sarà possibile rendere Grosseto una città davvero carbon free”.