GROSSETO – A margine della conferenza stampa, fissata alla vigilia del turno infrasettimanale del martedì che vedrà scendere in campo Cesena e Grosseto, Mario Somma torna sulla vicenda che ha visto coinvolti quattro giocatori del Grosseto. Crimi, Asante, Formiconi e Curiale, sono stati i protagonisti di un incidente stradale, avvenuto intorno alle 5:30 di sabato 27 ottobre, che ha fatto molto discutere. Tasso alcolico troppo elevato e una professionalità richiesta a degli atleti che è venuta meno. La società si è già espressa con una rapida, quanto ferrea, presa di posizione: i quattro non giocheranno mai più nel Grosseto. Il tecnico del Grifone invece, dopo la gara contro la Ternana si era limitato ad un laconico: «ha già detto tutto Camilli».
Adesso però, Somma torna sull’accaduto: «credo che questi problemi ci siano ovunque, in qualunque squadra, ma la gravità sta nel quando è successo. Alle 9:30 di sabato mattina, i quattro giocatori avrebbero dovuto allenarsi, non erano nel loro giorno di libertà, quindi c’è stata una mancanza di rispetto. Il regolamento interno lo avevano letto e firmato, ma con questo atteggiamento sono andati oltre le mie competenze, perché è già intervenuta la società».
Mario Somma si sofferma poi su un altro aspetto della vicenda: «sono umanamente dispiaciuto per loro. Quando sono arrivato a Grosseto ho scelto di stare all’istituto Sant’Anna, dove ci sono le suore. Non è una scelta casuale, ma un esempio da seguire, alle 23:00 sei obbligato ad andare a dormire, perché tutto si spegne. Ho chiesto anche ad altri ragazzi della squadra di venire a stare là, fare il calciatore in fin dei conti, significa anche avere delle regole, altrimenti si fa un altro mestiere. I quattro giocatori hanno fatto una “cazzata” clamorosa, ne pagheranno le conseguenze e questo è giusto, altrimenti non impereranno mai dai loro errori. La loro fortuna è stata anche quella di avere una macchina molto alta, altrimenti eravamo qui a parlare un’altra storia».