GROSSETO – “Caro Termine, apprendo dalla stampa di un tuo intervento delirante e scomposto contro di me. E’ nel tuo costume ormai cadute di stile e disinformazione, questo episodio ne è un’ulteriore prova”, così il vicesindaco Fabrizio Rossi risponde al segretario provinciale del Pd Giacomo Termine, che ha chiesto le sue dimissioni dopo la pubblicazione di un post contro il Green pass.
“Dimostri ancora una volta di non conoscere la materia – prosegue Rossi – e neppure di saper leggere i post oltre che, in questo caso, di non conoscere le vicende personali del sottoscritto. Di poco istituzionale c’è il tuo pressapochismo quando leggi i post degli altri e sbirci nelle bacheche altrui, senza soffermarti su ciò che c’è scritto oppure non comprendendo affatto la materia trattata, finendo per palesare la voglia di apparire soltanto sulla stampa, per carenza di altri argomenti”.
“Le istituzioni si rispettano, così come da sindaco quale sei dovresti esimerti da attacchi strumentali a casaccio – afferma Rossi -. Nelle poche parole del mio post non c’è nessun invito a disobbedire le norme vigenti. Forse te lo sarai sognato nella foga di scrivere o forse eri bar mentre scrivevi. Considerato il ruolo che ricopro grazie ai grossetani, non ho ancora mandato il cervello all’ammasso – ma dopo questo comunicato stampa temo che, al contrario, tu l’abbia fatto -. Ho tutto il diritto di scrivere quello che ho già detto dal primo momento sul green pass e di criticare il governo come previsto dalla costituzione italiana – siamo in Italia, non in Unione sovietica -. Sono guarito dal covid e vaccinato. Difficile accusarmi come tu fai di essere no vax, da vaccinato. Non sono contrario alla vaccinazione, ma il “green pass”, “super green pass”, e chi più ne ha più ne metta non sono strumenti sanitari, ma giuridici e politici. Il green pass fino adesso è solamente servito per coprire tutti fallimenti di un ministro della salute incompetente, che te e il tuo partito sostenete”.
“Il green pass come strumento giuridico era nato con l’idea di servire come una sorta di passaporto, o carta verde come dice il nome, da usare da parte dei cittadini per la libera circolazione tra gli stati membri dell’Unione Europea – dice ancora il vicesindaco -. Purtroppo, è stato invece trasformato dal governo Draghi e dal ministro Speranza in un sistema di limitazione delle libertà dei cittadini. Noi di Fratelli d’Italia abbiamo da sempre denunciato questo uso, che discrimina chi non ne è in possesso, tanto da impedire agli italiani di andare a lavorare, ma soprattutto non serve per lo scopo per il quale era stato ideato. Trovo giusto che i cittadini si vaccinino, volontariamente, mentre trovo ingiusto l’uso del green pass così come concepito, e poi di settimana in settimana trasformato, rafforzato, super rafforzato, ecc. a suon di decreti dal governo, che purtroppo non serve a combattere e limitare il contagio, come l’evidente aumento dei contagi negli ultimi mesi ha dimostrato”.
“Per il green pass, a differenza del vaccino dove entrano in campo virologi e medici si deve ascoltare un’altra scienza: quella giuridica. A questo punto entrano in campo altri tipi di “medici”: quelli del diritto, della giurisprudenza, della costituzione. Ma su questo tema si confondono le idee in ogni trasmissione televisiva, generando fazioni e contrapposizioni che purtroppo non fanno bene a nessuno. Così come nessuno sa che ci sono appelli di molteplici docenti universitari che hanno messo nero su bianco l’anticostituzionalità dello strumento giuridico della carta verde. Basta una “leggina” del governo approvata dal parlamento per limitare e dividere i cittadini nella libertà individuale? Temi probabilmente che tu non sei in grado di comprendere poiché molto più complessi delle tue considerazioni, quelle si da circolino del Pd. Come vedi, caro Termine – accusa Rossi -, nonostante il Green Pass e il Super Green Pass, ecc. tornano le restrizioni e le limitazioni durante le festività. Il fallimento di Speranza e soci è sotto gli occhi di tutti, meno che per te e per il tuo partito che l’appoggiano”.
“Ciò nonostante ti invito davvero ad andare al bar, ma non per un aperitivo, avrai sicuramente tanto tempo libero per farlo, ma per parlare con i baristi, ristoratori, lavoratori del settore turistico e tutti gli altri che campano del loro lavoro non garantito, che non avranno un reddito adeguato con le restrizioni di oggi e che ieri non hanno avuto ristori adeguati dal tuo governo. Quelle persone non hanno il posto garantito in un ente pubblico come te e non possono permettersi di scrivere sciocchezze come quelle che tu hai scritto, palesando uno scadente linguaggio e una pochezza di argomenti”, conclude Rossi.