PIOMBINO – Il Comune di Piombino ha avviato la revisione del Regolamento edilizio: una scelta dettata dalla necessità di adeguarlo al mutato quadro normativo e regolamentare e alle più recenti esigenze espresse dal settore dell’edilizia, con particolare riguardo alla sfera della riqualificazione del patrimonio costruito, delle mutate esigenze abitative e imprenditoriali e sulla scorta del continuo monitoraggio operato sia da parte degli uffici comunali preposti che dal mondo dei professionisti e degli operatori del settore sulla funzionalità dello strumento.
“Vogliamo dotare la città di un regolamento che, nei limiti dell’autonomia dell’ente locale, possa favorire una maggiore semplificazione e univocità di applicazione e interpretazione – commenta Giuliano Parodi, assessore all’Urbanistica –. Allo scopo di creare un documento che risponda concretamente alle esigenze del settore, a gennaio inizierà #Regoliamoci, la campagna di ascolto orientata a raccogliere contributi, proposte e segnalazioni da parte di cittadini e, soprattutto, operatori del settore in questa prima fase di avvio dei lavori”.
Una campagna di ascolto che servirà a implementare i temi oggetto di revisione già individuati dal Comune tra i quali spiccano la digitalizzazione dell’accesso ai servizi dedicati a cittadini e professionisti, l’adeguamento degli arredi degli spazi pubblici e privati, i requisiti energetici, il decoro urbano, il piano del colore e, soprattutto, l’adeguamento del patrimonio edilizio esistente finalizzato al superamento delle barriere architettoniche.
“La trasformazione economica e sociale di una comunità – conclude Parodi – passa anche attraverso la pianificazione territoriale che crea i contesti dove favorire e sviluppare opportunità di lavoro e migliorare la qualità della vita dei propri cittadini. In quest’ottica, la revisione degli strumenti di pianificazione è indispensabile. Piano Strutturale d’area, Piano operativo e Regolamento edilizio: sono questi i tre obiettivi che questa amministrazione vuole raggiungere entro il proprio mandato così da superare l’immobilismo che gli strumenti urbanistici scaduti comportavano e per ridisegnare, insieme ai cittadini, un territorio moderno e funzionale a traghettare Piombino verso una reale diversificazione economica, fermo restando la conservazione e tutela dei nostri asset principali”.