CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – In questi ultimi anni vediamo molti cinghiali che si aggirano in ambienti che non sono propri.
Molte città e paesi ne sono presi letteralmente d’assalto. Dipenderà pure da qualcosa! Ripopolamento mal gestito? Atteggiamento di qualcuno che prepara banchetti per gli ungulati? Immondizie che non vengono gettate all’interno dei cassonetti? Scarsa attività del servizio di nettezza? Chissà, io non so dire quale sia la causa tuttavia devo rilevare che la situazione è diventata inquietante e anche pericolosa.
Mi sta bene trovare famigliole che rasentano la via vicino alla macchia se vengo giù da Tirli, ma non è accettabile trovarne diverse unità in piazza del Mercato a Castiglione della Pescaia o a Roma nella zona di Monte Mario.
Ripescando nel passato mi sono ricordato che…
Romolo Rombai, il grande Romolo che insieme ad Aladina e alle figlie aveva creato quello slogan “Cacciucco sì, ma da Romolo”, parcheggiava il suo maggiolino nel lato opposto della strada dirimpetto al ristorante, all’altezza della macelleria di Emilio, accanto alla tabaccheria.
Una mattina uscendo da bottega di babbo mi accorsi che il maggiolino aveva cambiato aspetto. Nella parte adibita a bagagliaio e dove era alloggiata in verticale la ruota di scorta, davanti perché il maggiolino aveva il motore posteriore, l’immagine in bassorilievo di un bel cinghiale con tanto di pelo attaccato.
Dopo poco un capannello di castiglionesi ad osservare e giudicare. “Andava piano perché sennò gli entrava dentro” “Ma chissà dov’era andato, in mezzo alla macchia, sicuro” “Domani da Romolo pappardelle al cinghiale”
E così andando avanti fino a che apparve Romolo che disse: “mi ha attraversato la strada all’improvviso, ho cercato di evitarlo, più per me che per lui, ma non ce l’ho fatta. La ruota di scorta ha attutito il colpo e l’ho ritrovata tutta insanguinata cinque metri dietro la macchina… lui ci è rimasto appiccicato, l’ho staccato qui davanti a Emilio e… beh ora riposa in pace in cucina. Sai quante pappardelle deve fare Aladina per riparare la macchina…”
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