FIRENZE – Una boccata d’ossigeno per comuni e province: dalla regione arriveranno direttamente sui territori 37 milioni di euro da spendere per pagare le aziende e consentire alle amministrazioni di poter respirare nei confronto del Patto di Stabilità. Questa è la proposta che sarà portata in giunta dall’assessore Riccardo Nencini e che prevede anche per la Maremma risorse fresche da mettere subito in circolazione e attivare un percorso positivo per la nostra provincia.
I fondi che saranno messi a disposizione da Firenze riguardano sia l’amministrazione provinciale che i singoli comuni. Per la provincia di Grosseto la regione dovrebbe stanziare circa 3 milioni e 159 mila euro. Discorso diverso invece per i comuni: solo 13 in Toscana rientrano nelle previsioni di finanziamento e tra questi due sono maremmani: Grosseto, il comune più “premiato”, che riceverebbe 794 mila euro e Massa Marittima con circa 7.500 euro.
Un provvedimento quello della giunta che in pratica trasferisce la capacità di spesa della regione agli enti locali. L’anno scorso furono 55 milioni. Due mesi fa a settembre, operazione del tutto straordinaria, a 137 Comuni era stato concesso ddi spendere, oltre il tetto del patto di stabilità, altri 65 milioni.
«Col patto “regionalizzato” verticale cerchiamo di mettere una pezza ad un patto di stabilità che non certo solo ora diciamo che necessita di essere rivisto e che crea evidenti paradossi – spiega Nencini – Lo facciamo da tre anni”. Nelle casse di Comuni e Province non arriva un centesimo in più di quelli che già ci sono. La Regione si limita a cedere parte della propria capacità di spesa, una volta verificato che quella quota rimarrebbe inutilizzata. “Ma è un aiuto importante – sottolinea e ricorda l’assessore -, perché grazie a questo meccanismo e a questa cessione molti enti possono pagare aziende che altrimenti sarebbero costrette ad attendere mesi per essere saldate, con ovvi danni per l’economia e rischi per i posti di lavoro, oppure cedere i crediti al sistema bancario, pagando magari pochi interessi, grazie ad un ulteriore accordo che la Regione ha fatto con le banche. Non si tratta di un aiuto risolutivo, ma rappresenta comunque qualcosa».