GROSSETO – “La sanità territoriale si è dimostrata fondamentale in questi ultimi anni, e la struttura ha retto nonostante il forte stress causato dalla pandemia. È proprio partendo dai dati che ne sono scaturiti che il Pd, con suoi dirigenti ed amministratori, vuole avviare un percorso di verifica i cui esiti andranno direttamente sul tavolo dell’assessore regionale. Basilare è capire se l’attuale zona distretto COeSO-SdS sia l’ambito ottimale per l’erogazione dei servizi socio-sanitari”, a dirlo Donatella Spadi, consigliere Regione Toscana, e Giacomo Termine, segretario provinciale Pd.
“Nel 2018 – proseguono – i territori hanno colto con favore le opportunità apportate dalla modifica alla legge regionale con la ridefinizione delle zone distretto, creando la zona distretto Amiata Grossetana – Area Grossetana – Colline Metallifere. La forza della zona distretto è stata importante in molte occasioni, più debole invece nella caratterizzazione dei servizi nelle varie località più interne. Il ragionamento vale per tutti i servizi: da quelli sociali, socio – sanitari fino a quelli sanitari territoriali”.
“Pur nelle complessità tecniche di uniformare tre modelli organizzativi differenti – affermano Spadi e Termine – l’obiettivo comune a tutti è stato quello di qualificare maggiormente i servizi e dargli sempre una maggiore capillarità sui territori. Oltre al consolidamento finanziario era essenziale, infatti, avere dei servizi di prossimità in un’area che conta di ben 170mila persone”.
“La pandemia Covid ci ha messo di fronte a una situazione emergenziale assolutamente imprevista – proseguono -. Inoltre, ci ha dimostrato come una sanità di territorio, efficiente ed efficace, risulti vincente. Anche per questo a maggio la Terza Commissione ha iniziato il percorso “Stati Generali della Salute”, propedeutico alla “manutenzione” della Legge 40/2005. Questa attività porterà ad una proposta di risoluzione da consegnare alla Giunta. In questo lavoro corposo sono stati ascoltati numerosi stakeholders e sono stati raccolti contributi online da altri soggetti. I lavori della Commissione, già in questa fase interlocutoria, hanno fatto emergere la necessità di valutare una possibile revisione delle zone distretto, non tanto e non solo in termini di dimensione geografica, ma come funzione di necessario collegamento tra i servizi ospedalieri, la sanità territoriale ed i servizi sociosanitari e sociali”.
“A distanza di tre anni il periodo di sperimentazione può dunque considerarsi finito. E’ arrivato il momento di tesaurizzare l’esperienza trascorsa facendo prevalere nell’analisi i rapporto tra servizi e cittadino. Non si tratta di tornare indietro, ma di compiere un ulteriore passo in avanti valutando se gli attuali ambiti territoriali delle zone distretto sono quelli ottimali, se servono delle modifiche agli assetti e se la riforma in questa fase ha raggiunto un livello di sufficienza rispetto agli obbiettivi prefissati”, concludono Spadi e Termine.