PITIGLIANO – “Far funzionare quello che c’è, sarebbe una buona base di partenza per la sanità del territorio”. Così il sindaco di Pitigliano Giovanni Gentili, quello di Sorano Pierandrea Vanni e il vicesindaco di Manciano Luca Pallini nell’incontro con il consigliere regionale e vicepresidente della commissione sanità Andrea Ulmi.
“Per fare questo occorre immediatamente porre riparo alle situazioni di criticità”, ribadisce il consigliere regionale, dopo la visita al nosocomio della Città del Tufo, in cui è stato ricevuto dal direttore della rete ospedaliera Massimo Forti ed accompagnato dagli amministratori dei tre Comuni dell’Unione.
“L’incontro è stato positivo – afferma Ulmi- e sono state messe sul piatto le necessità del territorio, dell’ospedale ed anche dei cittadini che temono un depotenziamento di questa struttura che, a mio giudizio, è strategica per un’area che non è ben collegata alla costa dalla rete viaria. Spero che questo la direzione generale della Asl riesca a percepirlo nella maniera adeguata”.
Ulmi ha preso atto della volontà della Asl di tornare ad avere un reparto pienamente operativo di medicina. “Al momento – sostiene – con il trasferimento del primario a Grosseto, la maternità di una dottoressa, che rientrerà a gennaio, e con un medico che viene da altre strutture, evidenzia delle difficoltà, acuite dal fatto che dopo le 17, e fino al mattino successivo, è il medico del pronto soccorso a doversi occupare anche del reparto.
L’auspicio della Asl è quello di riportare la struttura ad avere il primario, con un prossimo bando, e tre medici, ma i tre sindaci si sono raccomandati al consigliere di verificarne la volontà, “perché in un recente loro incontro con il direttore generale D’Urso questi si era espresso per un sostanziale, ma preoccupante a detta degli amministratori, status quo. Adesso sarà mia cura, al pari dei sindaci, di verificare che questo obiettivo venga raggiunto”.
Sugli straordinari chiesti al medico del pronto soccorso Ulmi fa una considerazione. “Qui va posto rimedio – aggiunge – perché quando si lavora in emergenza non si può programmare. La casistica magari è bassa, ma non si può mai escludere che ci siano più situazioni critiche nello stesso momento”.
Un’altra problematica riguarda la carenza di personale non medico. “Quello infermieristico e degli oss, va potenziato – afferma- Ho incontrato persone dedite al lavoro, che lo fanno con voglia di migliorare la situazione, ma che sentono la fatica di un periodo di quasi due anni decisamente pesante”.
Migliore è la condizione della diagnostica e della medicina ambulatoriale. “Mi pare che tutto sommato – sostiene Ulmi – sotto questo aspetto Pitigliano garantisca un buon servizio, così come la casa della salute inserita nell’ospedale dia a questa un funzionamento migliore che in altre realtà, con un laboratorio analisi funzionante e ben strutturato e con una buona organizzazione per quelle effettuate fuori orario nelle emergenze”.
Dall’incontro con i sindaci Ulmi porta con sé alcune preoccupazioni. “Quella dei medici di medicina generale – afferma -. Alcuni sul territorio sono vicini alla pensione e c’è il timore di non trovarne i sostituti. C’è poi la questione del centro psichiatrico di Manciano che non è stato ripristinato, la carenza, nel paese, di infermieri e oss al centro di riabilitazione Aldi Mai e l’assenza nel comprensorio di assistenti sociali. Su questi temi mi farò carico di attivarmi sia in Regione che con i vertici aziendali”.