SCARLINO – “Con l’archiviazione d’ufficio si conclude la tormentata vicenda dell’inceneritore di Scarlino. Il ‘the end’ di una telenovela angosciante che ha visto sul piede di guerra cittadini, amministrazioni comunali, associazioni, comitati e politica locale, in nome della salute pubblica e della tutela dell’ambiente in un’area compromessa da un’intensa attività chimico-industriale e in attesa di bonifiche mai eseguite. Battaglia giunta fino alle aule parlamentari, avendo io stessa presentato fin dai primi mesi dell’attuale Legislatura un’interpellanza urgente al Governo a sostegno delle richieste della popolazione locale”.
È questo il commento dell’onorevole Elisabetta Ripani, parlamentare di Coraggio Italia.
“L’archiviazione – afferma in una nota – fa calare il sipario su un teatrino politico interpretato da una sinistra ambigua e contrapposta sulle posizioni tra il livello locale e quello regionale che ha generato continue incertezze sulla sorte dell’impianto. Teatrino che si è trascinato fin dal momento del rilascio delle prime autorizzazioni fino alle clamorose retromarce per convenienza politica su quel ‘ferro vecchio e obsoleto’ tanto dibattuto e osteggiato da tutti. A ciò si è aggiunta l’ostinatezza della Regione Toscana nel continuare a far danni anche nel momento in cui la giustizia aveva finalmente messo un punto fermo. E come dimenticare la minaccia dei ‘carri armati su Scarlino’ tuonata dall’attuale Governatore della Toscana in campagna elettorale, poi goffamente smentita una volta annusata la mala parata”.
“Finalmente dopo anni si conclude una vicenda che ha tenuto la Piana col fiato sospeso tra paure e incertezze – conclude Ripani -. L’archiviazione segna definitivamente la vittoria del territorio”.