La firma ha rappresentato la tappa più importante del procedimento di Federalismo culturale, che si è conclusa nella stessa giornata con la sottoscrizione anche dell’atto di trasferimento, a titolo gratuito, del bene dallo Stato al Comune di Castiglione della Pescaia.
Oggi, Casa Ximenes è già sede di un museo interattivo e centro di documentazione, ma con l’acquisizione dell’immobile il Comune porterà a compimento un complesso programma di valorizzazione che vede la Casa Rossa, fabbricato posto a “cerniera” tra il padule e il mare, al centro di un percorso di valorizzazione dell’intero territorio.
Il progetto presentato dal Comune di Castiglione della Pescaia ha l’obiettivo di rendere “viva” una struttura fondamentale per il paese, sia per la sua storia strettamente legata alla cittadinanza, che per la necessità di valorizzare sempre di più il rapporto tra istituzioni e cittadini, tra “storia” e “ambiente” e tra elementi materiali e immateriali.
Il programma di valorizzazione, approvato e sottoscritto dal Ministero della Cultura e dal Demanio ha come obbiettivo la riorganizzazione degli spazi di accoglienza, espositivi e informativi, così come quelli per la didattica, la ricerca e la sperimentazione. Prevede inoltre il ripristino delle apparecchiature della bonifica (paratoie, argani, peschiere, ecc.) per “ricordare” le funzioni dell’antica struttura e infine la creazione di uno spazio polivalente per eventi artistici e culturali.
«Con queste firme si è concluso – ha spiegato Farnetani – l’iter previsto dalle norme del federalismo culturale, iniziato nel marzo del 2016 con la richiesta avanzata dal Comune. Il percorso si è sviluppato su due livelli, il primo relativo alla presentazione di un progetto di valorizzazione culturale dell’immobile e il secondo prevedeva la costruzione degli atti necessari al trasferimento gratuito della proprietà dallo Stato al Comune».
«In questa occasione – continua il sindaco – mi preme ringraziare gli attori di questo percorso che vanno dai nostri responsabili dei settori Cultura e Patrimonio, al tecnico incaricato per la predisposizione del progetto di valorizzazione e agli organi dello Stato con le loro massime rappresentanze e con i tecnici che hanno seguito l’istruttoria (Segretariato regionale del Ministero della cultura, Agenzia del demanio e Sovrintendenza di Siena). Si sono create delle importanti sinergie, che ci hanno consentito il raggiungimento di un prestigioso obbiettivo».
Con questo atto il Comune di Castiglione della Pescaia chiude il percorso per il completamento del “Polo della cultura castiglionese”. Oggi beni culturali che si trovano in questo territorio entrano a far parte di un sistema che oltre a valorizzare ed accoglienza, conducono ad una unica programmazione e gestione per ampliare le opportunità di visita del territorio.
«Con il Museo civico archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia, la sala espositiva di arte sacra di Buriano, la gestione delle aree archeologiche e dell’Eremo di San Guglielmo, ed oggi con la Casa Rossa – continua Farnetani – si completa un percorso che ci ha visti protagonisti del recupero di luoghi della cultura necessari ad un ulteriore sviluppo del nostro turismo».
Costruita nel 1767-68, su progetto dell’ingegnere gesuita Leonardo Ximenes, per il controllo delle ondate di piena invernale, garantendo inoltre supporto idrico nei periodi di magra e per le attività ittiche, la Casa Rossa o Fabbrica delle Bocchette è una maestosa architettura a due piani impostata su una struttura a tre archi dotati di cateratte manovrabili. Nel corso dei secoli intorno all’edificio ximeniano si sono sviluppate le attività economiche per la pesca e il commercio e create nuove opportunità di insediamento.
Questa firma garantisce, oltre alla valorizzazione, una costante manutenzione ordinaria e straordinaria, cosa che è già stata programmata con largo anticipo, portando già importanti cambiamenti. A piano terra è stata realizzata un’area di ingresso che permette, utilizzando una rampa di accesso per disabili la possibilità di entrare nello stabile e un ascensore in vetro porta al primo piano dove resta confermata la collocazione del punto di accoglienza-informazioni del centro visite, ma con una novità, saranno create aule didattiche dotate di computer. Al piano ammezzato, dove è presente una terrazza con visuale sul padule utilizzata per bird–watching, è previsto un nuovo sistema di illuminazione a basso impatto, mentre al secondo piano sorgeranno altre aule didattiche e la foresteria. Sono stati installati due monitor che consentono, in modo autonomo, di visionare le mappe storiche del territorio castiglionese con le varie modifiche avvenute nel tempo ed allo stato attuale è ancora visitabile la mostra statica di mappe.