GROSSETO – «Il più progressista degli autori che Grosseto ha conosciuto, Luciano Bianciardi, di cui ci sentiamo orgogliosamente concittadini e di cui vorremmo portare avanti con estrema umiltà le idee e la cultura, parlava di città aperta al vento e ai forestieri, noi ci riconosciamo in pieno in queste parole che sentiamo nostre, le sentiamo parte integrante del nostro modus di fare ed intendere la politica e l’amministrazione della città; sono quelle parole tra le quali troviamo appieno il modo in cui noi di Rifondazione comunista stiamo dentro la lista Grosseto città aperta» affermano Maria Rosa Siciliano, Valerio Bennati, Angelo Filippone, candidati di Rifondazione comunista a sostegno di Leonardo Culicchi.
«Una città aperta al progresso e all’innovazione a partire da quelli che saranno i protagonisti della vita cittadina di domani ovvero i bambini, per essi chiediamo servizi educativi pubblici e di qualità ben consapevoli del fatto che un bambino fatto crescere in un ambiente a propria misura con un percorso educativo in grado di accompagnarlo al meglio durante tutto il proprio percorso di crescita lascerà in dote alla società un adulto rispettoso e responsabile in ogni ambito del vivere la comunità».
«Lo stesso vento dell’innovazione che vorremmo portare anche nella questione del diritto all’abitare e nella gestione dell’emergenza abitativa, problema da cui anche Grosseto non è esente, attraverso politiche mirate di recupero del patrimonio immobiliare pubblico, sia attraverso politiche sociali e fiscali mirate e rivolte a quei soggetti per i quali può essere difficoltoso poter offrire garanzie per un mutuo o un affitto, basti pensare a quanti, a causa della crisi portata dalla pandemia purtroppo ancora in corso, sono andati a ingrossare le fila della disoccupazione, dell’emarginazione e della povertà» prosegue la nota.
«Una città aperta al vento del rinnovamento non solo per quanto riguarda la medesima ma anche e soprattutto per le proprie frazioni non più da intendersi come semplici appendici urbane, quartieri dormitorio o periferie distaccate ma organi primari e trainanti di quello che potremmo definire il motore urbano che per non bloccarsi necessita che ogni sua parte giri in maniera perfettamente sincrona, ogni frazione deve essere valorizzata secondo le proprie caratteristiche e peculiarità Batignano, Istia d’Ombrone e Montepescali come centri legati alla storia medioevale, Roselle per i ruderi e la cultura etrusca, Braccagni come centro principale di un distretto agroalimentare di qualità. Una città finalmente aperta al vento dell’alternativa e fuori definitivamente dall’alternanza della mediocrità. Viviamo nel presente con le radici piantate nel futuro, e quello che vogliamo, non solo per noi stessi, lo vogliamo e chiediamo per Grosseto e per le sue frazioni».