GROSSETO – Guanti, sacchi dell’immondizia, sorriso sul volto e via, a pulire gli spazi pubblici della città dai rifiuti di ogni genere.
La Gioventù Francescana di Santa Lucia ha deciso di celebrare così il “mese del Creato”, che quest’anno la Chiesa italiana dedica al tema, che farà da sfondo anche alla 49esima settimana sociale dei cattolici (Taranto, fine ottobre): “«Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso».
“Ci siamo chiesti – raccontano i giovani della Gifra – in che modo poter dare un piccolo contributo concreto alla cura della nostra casa comune, nello spirito francescano per cui tutte le creature sono impronta di Dio. Abbiamo, così, pensato di dedicare due giorni a settimana, durante tutto il mese di settembre, a pulire una zona della città in cui viviamo e, ogni volta, trovare un motivo diverso, ma condiviso da tutti, per farlo”.
L’iniziativa ha preso il nome “Puliamo perché”, racchiusa in un simpatico simbolino: un secchio della spazzatura supereroe, con tanto di mantello, pronto ad entrare in azione.
La prima tappa di questo percorso è stata sull’argine dell’Ombrone. I giovani si sono messi a ripulire con grande lena “perché – dicono – ci vogliamo lasciar guidare dai passi di san Francesco nella cura del Creato, così da comprendere la ricchezza di ciò che ci circonda”.
Inutile dire che hanno trovato di tutto: mozziconi di sigaretta, lattine, confezioni in tetrapak, bottiglie di vetro, perfino uno stendi panni in acciaio buttato là invece che conferito all’isola ecologica dove si ritirano gli ingombranti.
Alla fine del pomeriggio hanno riempito otto enormi sacchi con rifiuti di ogni genere.
La seconda tappa è stata nel quartiere in cui la gran parte dei gifrini vive: Barbanella. “È sempre bello rendere accogliente il luogo dove abitiamo”, dicono i ragazzi, che hanno lanciato anche un guanto di sfida ad altre realtà giovanili della Diocesi. O meglio, una challenge, ovvero una sfida social: “Avete una settimana – hanno scritto i ragazzi – per mettere sui social le foto con i vostri “puliamo perché…”, taggateci e scrivete #puliamoperche nella descrizione”.
Anche a Barbanella, a farla da padroni sono stati i mozziconi di sigaretta, tra i rifiuti che impiegano più tempo a degradarsi: un filtro di sigaretta ha bisogno, infatti, di due anni, che diventano almeno cinque per il mozzicone. Ma i ragazzi hanno trovato, ad esempio, anche delle pantofole. Il terzo luogo interessato dall’iniziativa clean della Gifra è stato la zona di viale Europa, mentre le ultime due tappe interesseranno Gorarella e, infine la spiaggia, dove, oltre a pulire, i ragazzi concluderanno l’iniziativa con un momento di condivisione tutti insieme. Una cosa a cui tengono è che ogni volta, prima di iniziare a pulire, i ragazzi si mettono in cerchio nel luogo scelto e pregano utilizzando il cantico dei tre giovani, un invito ad ogni creatura a lodare il Signore. Tutt’altro che una preghiera spensierata, perché i tre giovani – Anania, Azaria e Misaele – la intonano mentre sono nella fornace ardente, dove il re Nabucodonosor li aveva fatti gettare perché si rifiutavano di prostrarsi agli dei. “Non ci sentiamo di fare nulla di eccezionale – dicono i giovani – ma crediamo che ogni piccolo gesto possa contribuire a cambiare in meglio il mondo”.