FOLLONICA – «Mi ero impegnato a verificare se, dopo la chiusura ad aprile scorso dello sportello al pubblico dell’Acquedotto del Fiora di via Puccini in Zona Nuova, la promessa del sindaco e della società Adf di offrire ai cittadini una valida alternativa alla chiusura dell’ufficio fosse stata rispettata. Però, come spesso accade, devo prendere atto che è la solita “promessa da marinaio”», a dirlo il consigliere di minoranza Massimo Di Giacinto.
«In risposta a una mia interpellanza – prosegue – il sindaco Andrea Benini garantiva, a inizio aprile 2021, che entro alcune settimane sarebbe stata messa a disposizione una alternativa pratica e funzionale all’ufficio ormai chiuso, cioè uno sportello remoto con supporto in presenza all’interno dei locali del comune dove gli utenti sarebbero stati accolti da una persona che li avrebbe seguiti, aiutandoli, nella gestione di tutte le pratiche commerciali, nel pieno rispetto delle normative sanitarie in vigore e della tutela della privacy.
Di settimane ne sono passate più o meno ventitré, ma della “pratica e funzionale alternativa” neanche l’ombra. Eppure stiamo parlando dell’Acquedotto del Fiora, una società per azioni mista pubblico-privato a prevalente capitale pubblico, che gestisce il servizio idrico integrato in cinquantacinque comuni delle provincie di Grosseto e Siena che fanno parte dell’ATO 6 “Ombrone”, con un bilancio 2020 di assoluto rispetto: un utile di quasi 19milioni di euro e un “fatturato” da 113milioni di euro. La stessa società che si occupa del depuratore di Campo Cangino e costringe da anni i cittadini e gli ospiti estivi dei quartieri limitrofi all’impianto a sopportare, quando più e quando meno ma più che meno, i cattivi odori provenienti dall’impianto nonostante gli innumerevoli impegni per la risoluzione dell’annoso e fastidioso problema.
Credo che Follonica meriti più attenzione da parte dell’Acquedotto del Fiora e sia necessario, quanto prima, trovare valide soluzioni per eliminare definitivamente tali disagi magari non escludendo di realizzare un nuovo impianto opportunamente dimensionato rispetto alla popolazione residente che quintuplica, fortunatamente, nel periodo estivo. Perciò, l’assistenza a quegli utenti che hanno poca dimestichezza con gli strumenti informatici per il disbrigo delle loro pratiche insieme a soluzioni certe e risolutive nei confronti dei cattivi odori provenienti dal depuratore di Campo Cangino sono, a mio avviso, due questioni che il comune e l’Acquedotto del Fiora devono mettere velocemente in agenda», conclude Di Giacinto.