SCARLINO – “L’ Anpi, a distanza di 100 anni dall’assassinio di Gabriello Dani, ardito del popolo, rende onore alla prima vittima della violenza fascista a Scarlino”, scrive l’associazione partigiana in una nota.
“Oggi 11 settembre abbiamo commemorato Gabriello Dani al cimitero di Scarlino – prosegue -. Proprio 100 anni fa, infatti, uno squadrone di fascisti assassinò al podere Palazzone il capo lega Gabriello Dani (un segretario sindacale dei braccianti) accusato di essere un ardito del popolo e quindi legato all’organizzazione antifascista.
Un gesto di inaudita violenza, compiuto da un gruppo di fascisti di Scarlino e Follonica che, dopo aver trascorso la giornata a Scarlino, decisero di andare a dare una lezione al Dani, con lo scopo di punire la sua attività politico-sindacale.
A bordo di un camion raggiunsero il podere poco sotto il paese dove viveva il capolega. Gabriello non si lasciò intimidire, difese la sua famiglia e la sua casa dagli aggressori, ma i fascisti, decisi a tutto, lanciarono delle bombe sul tetto della casa per costringerlo ad uscire. Gabriello riuscì a far scappare la moglie e i bambini, per lui però non ci fu scampo, morì poco dopo.
Nel dopoguerra, per onorare la sua figura e la sua tragica morte, fu apposta una lapide sul muro esterno del podere dove abitava.
Tutti gli anni, il 25 aprile l’Anpi depone dei fiori sulla lapide, mentre l’11 settembre viene commemorato al cimitero di Scarlino.
Commemorare i caduti come Gabriello Dani serve per ricordare e imprimere nella nostra memoria cosa era il fascismo e per controbattere oggi i nuovi simpatizzanti che, ignari della storia che li riguarda, auspicano ad un ritorno di quella sanguinosa barbarie”, conclude l’associazione partigiana.