GROSSETO – «Tra le tante contraddizioni vissute da Grosseto c’è la quasi completa noncuranza verso quelle che classifichiamo “amministrativamente” come frazioni, ma sono borghi di pregio, testimonianza di tempi passati. Ognuno ha caratteristiche importanti dal punto di vista storico e sociale e valori da mettere a sistema».
Ad intervenire sul tema delle frazioni del capoluogo è il candidato sindaco Valerio Pizzuti.
«Nella campagna elettorale – afferma Pizzuti – è evidente questo distacco dal capoluogo e questa assenza di riconoscimento dei paesi che circondano la città. Uniche citate sono quelle sul mare. Questa noncuranza è confermata dalle scelte urbanistiche e di servizi. Grosseto, invece, è al centro di un importante comprensorio storico archeologico dell’Etruria meridionale, ed è circondata da importanti insediamenti, con Roselle straordinario luogo di sviluppo per gli Etruschi e i Romani. La vera valvola di espansione turistica della nostra area dovrebbe essere il turismo culturale, con particolare attenzione a quello archeologico».
«Esistono – prosegue – nella nostra città tre importanti musei: quello Archeologico, quello di Storia Naturale e quello delle Clarisse. Compito di ogni amministrazione comunale dovrebbe essere quello, pur nella difficoltà delle scarse risorse, di potenziarne le attività favorendone le iniziative, soprattutto per quanto riguarda l’allestimento di mostre e manifestazioni culturali varie.
Preistoria, Etruria, Roma, Medio Evo, nei borghi restano i segni del passaggio dei popoli che risiedevano nei pressi del Lago Prile, ai bordi di una pianura insalubre. Tra tutto un’iniziativa che potrebbe davvero essere dirompente e che richiamerebbe a Grosseto turisti in gran numero è il potenziamento degli scavi, che pur ci sono nella città Etrusco-Romana di Roselle. L’iniziativa primaria, però, potrebbe essere quella del completo restauro delle mura Ciclopiche di Roselle in tutto il loro perimetro che misura più di tre Km. (un bel tratto è già stato restaurato ed è percorribile). È palese che occorreranno fondi ingenti e tempi lunghi se non lunghissimi, ma cominciare a parlarne concretamente, potrebbe essere un buon inizio e forse è il momento adatto».
«Le mura – conclude – sono il più grande e meglio conservato monumento che gli Etruschi ci hanno lasciato insieme alla Necropoli di Cerveteri e le Necropoli di Tarquinia e poterle ammirare per tutto il loro perimetro costituirebbe una attrattiva che nessuna città etrusca può vantare. Da non trascurare nemmeno il restauro delle poche tombe già scavate e magari scavarne delle nuove».