GROSSETO – Anche quest’anno in Toscana la caccia, sia pur per una sola specie, partirà in modo anticipato ai primi di settembre (nelle date 1 e 5 settembre), rispetto alla canonica data della terza domenica del mese.
«Da anni – afferma l’organizzazione ambientalista – il Wwf si adopera perché la caccia ai primi di settembre sia abolita, dal momento che si tratta di un tipo di caccia dannosissimo sia per le specie ufficialmente oggetto di prelievo che per le altre specie di avifauna. La tarda estate è un momento particolarmente sensibile del ciclo biologico degli uccelli in genere e dei migratori in particolare. Questi animali devono infatti riuscire a concludere la loro preparazione al grande volo migratorio in un periodo in cui la frequente siccità rende tutto più difficile. Inoltre molte specie presentano in questo periodo ancora giovani non del tutto autonomi. E’ così che la preapertura viene ad avere un grave e difficilmente prevedibile impatto sulle specie oggetto di prelievo, ma anche su molte altre, che subiranno danni sia indiretti, da disturbo in un momento critico come la fase di pre-migrazione, che diretti, per gli immancabili abbattimenti illeciti anche di specie non cacciabili che si verificano quando si lasciano agire sul campo grandi numeri di cacciatori».
«La tortora – proseguono – finalmente non è stata quest’anno inserita fra le specie cacciabili in preapertura solo grazie all’Unione Europea, che ha indicato agli Stati membri la necessità di tutelare la specie per il suo stato di declino a livello globale, e grazie ai ricorsi delle associazioni ambientaliste, che su questo aspetto hanno già fermato la preapertura in altre Regioni (Veneto, Abruzzo, Calabria)».
«Con precedenti ricorsi, le associazioni avevano fatto inoltre sancire la necessità della corretta applicazione del rispetto dell’arco temporale massimo di prelievo per ogni specie, come indicato dalla Legge quadro nazionale LN 157/92 (cioè, se si decide di aprire la caccia 15 giorni prima ad una specie, bisogna poi anticipare di 15 giorni il termine del periodo di caccia complessivo); questo elemento ha fatto sì che anche gli anatidi ed i corvidi siano stati finalmente esclusi dalla caccia anticipata».
«Ma la Regione Toscana non si è fermata neppure dinanzi a questo e pur di soddisfare l’appetito di chi vuol sparare già ai primi di settembre, ha approvato una preapertura relativa ad una sola specie (lo storno). Si tratta di una decisione assurda, che potrà avere gravi ripercussioni sul campo, anche a causa della scarsità purtroppo delle forze di vigilanza».
«All’assessore Saccardi – aggiungono -, che ha scritto una sorprendente lettera alle associazioni venatorie in cui si giustifica per l’esclusione dalla preapertura della tortora, sottolineando come non sia stata ‘colpa’ della Regione, che a questo è stata costretta contro la sua volontà, e promettendo ogni impegno per rendere nuovamente cacciabile questa specie, vorremmo dire che ogni impegno della Regione andrebbe profuso nel cercare di ripristinare le popolazioni della nostra fauna selvatica e non nel tentare di renderle cacciabili contro le indicazioni dell’Unione Europea e del Mondo scientifico.
Ci piacerebbe anche che l’Assessore scrivesse non solo ai cacciatori ma anche alle associazioni ambientaliste per spiegare come mai in Toscana si riesce a tutelare la fauna sulla base delle indicazioni delle norme sovraordinate e del mondo scientifico solo a suon di ricorsi al Tar (vedasi anche il caso delle specie moriglione e pavoncella negli ultimi due anni; e con il calendario di quest’anno siamo al terzo ricorso ….)».
«In attesa – concludono – che i nostri politici si convincano a gestire l’attività venatoria sulla base delle indicazioni della Scienza e non di quelle dei cacciatori, il Wwf continuerà nella sua opera di controllo e, laddove necessario, di intervento legale».