GROSSETO – Debutta la lista ‘Grosseto Città Aperta’ che parteciperà alla competizione elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale di Grosseto, a sostegno del candidato sindaco Leonardo Culicchi, in una coalizione che coinvolge anche PD e Movimento 5 Stelle, frutto di una condivisione di temi e visioni maturata in cinque anni di lavoro sui banchi del consiglio comunale.
Grosseto Città Aperta non è semplicemente una lista elettorale – sottolinea il coordinatore Carlo De Martis, consigliere di opposizione uscente – è un laboratorio politico-culturale per costruire la Grosseto del domani. Nato in seno al mondo della sinistra diffusa e cresciuto sull’onda dei dibattiti pubblici innescati attraverso un gruppo facebook che ha macinato migliaia di interazioni per discutere del futuro della città, Grosseto Città Aperta si propone come un contenitore che racchiude, insieme ad un’anima civica, un’anima più spiccatamente politica.
Sinistra Civica Ecologista e Articolo 1 hanno infatti deciso di abbracciare il progetto contribuendo a definire una proposta plurale e unitaria. Un progetto sempre aperto alla partecipazione ed a nuovi contributi civici e politici, per realizzare una città per tutti.
Innovazione, sviluppo e cultura sono le parole chiave, sono ciò che abbiamo perso in questi anni, nei quali Grosseto è divenuta sempre più periferia rispetto ad un mondo che corre e che cambia. Una comunità ripiegata in sé stessa, uscita dai principali circuiti economici e culturali e scivolata agli ultimi posti per qualità della vita, reddito e valore aggiunto pro-capite, neanche lontana parente di quella Grosseto ‘aperta ai venti e ai forestieri’ che ci aveva trasformato da paese a città, rendendoci protagonisti di uno sviluppo impetuoso e originale.
Vogliamo tornare a generare benessere e bellezza – dichiara Marco Giuliani di Sinistra Civica Ecologista – per offrire ai più giovani un luogo attrattivo e stimolante dove essere protagonisti e non meri spettatori, al quale tornare dopo i percorsi universitari e mettere a valore l’esperienza e le competenze acquisite. Vogliamo riaprire i fondi commerciali e i capannoni artigianali chiusi, realizzando un luogo dove sia facile fare impresa e nel quale la rigenerazione urbana ed ambientale costituisca realmente l’asse portante per il rilancio del territorio.
La costituzione degli Stati Generali della Cultura sarà il primo atto di questo cambiamento. Un cantiere permanente e partecipato attraverso cui elaborare una visione di sviluppo culturale, sociale e produttivo.
Una visione, quella che è mancata in questi anni, nei quali chi ha amministrato ha concentrato ogni azione e ogni risorsa sull’ordinaria amministrazione e sul piccolo consenso quotidiano.
Visione è restituire alla cultura una funzione sociale, alimentare le produzioni artistiche locali, programmare eventi di respiro internazionale e portare la cultura anche fuori dai teatri e dai musei.
Visione è scommettere sull’economia grossetana e promuovere lavoro ‘buono’, riqualificare le aree produttive dotandole delle necessarie infrastrutture e attuare un programma di incentivi finanziari e fiscali, introdurre corsie preferenziali amministrative per l’insediamento di nuove imprese e dare reali opportunità alla manifattura d’innovazione e dei servizi avanzati alle imprese.
Visione è sostenere il turismo, puntando su progetti di ‘turismo lento’, rispettosi dell’ambiente e qualificati da una domanda in continua crescita, e realizzando sistemi di accoglienza diffusa per valorizzare come meritano i nostri borghi storici: Montepescali, Batignano, Istia.
Visione è una politica urbanistica che privilegi la rigenerazione urbana, antitetica a quella perseguita da chi ha amministrato Grosseto in questi anni, che in un contesto di stagnazione demografica ha consentito la cementificazione di vaste aree agricole annunciando pure un ulteriore sviluppo della città, quantomai deleterio, verso il mare e il Parco della Maremma.
Visione è porre a valore, al servizio della comunità, uno straordinario patrimonio immobiliare quale l’ex area logistica dell’aeroporto Baccarini, venti ettari ad un passo da Marina messi a disposizione del nostro Comune dal Ministero della Difesa, e tuttavia lasciati abbandonati da questa amministrazione, magari in attesa che arrivi l’occasione per qualche nuova villettopoli.
La Grosseto che intendiamo realizzare – afferma Luigi D’Ambrosio di Articolo 1 – è una città che impedisce una ulteriore proliferazione della media e grande distribuzione e investe sulla rigenerazione dei quartieri, centri di aggregazione capaci di produrre socialità e restituire valore al commercio di vicinato.
Sarà stanziato un budget annuale da dedicare alla riqualificazione di una piazza per ciascun quartiere attraverso percorsi partecipati con gli abitanti. La prima sarà piazza Ferretti su via Roma, coinvolgendo il demanio.
E’ anche così che si realizzano politiche di sicurezza realmente efficaci e durature, restituendo una dimensione vitale ai quartieri, alle strade, ai parchi e alle piazze.
Grosseto Città Aperta è l’idea di una città di tutti e per tutti, capace di farsi comunità educante per tornare ad offrire servizi educativi accessibili a tutti i bambini e le bambine e garantire il diritto alla casa attraverso un nuovo piano di edilizia popolare e la riconversione dei tanti immobili pubblici inutilizzati.
Grosseto Città Aperta è un’idea di comunità inclusiva e attenta alle fragilità, individuali, sociali ed economiche. E’ ascolto di chi è solo, è attenzione ai bisogni, è rispetto per l’altro.
Grosseto Città Aperta – conclude De Martis – è questo e molto ancora, è l’idea di una comunità in divenire che scommette sul futuro, che scommette su se stessa.