GROSSETO – «La vera notizia è che il Comune si poteva aggiudicare ben 45 milioni di euro invece di 15 milioni» anche Francesca Amore, consigliere del Movimento 5 Stelle, interviene sui fondi del Pinqua. «La vera notizia è che il percorso non ha coinvolto i cittadini e quindi non può definirsi un esempio virtuoso di pianificazione partecipata. La vera notizia è che il Comune di Grosseto non rientra tra i 12 migliori progetti perché la classifica parla di un concreto 95° posto della città di Grosseto».
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«Ricordo bene il Consiglio comunale del passato 23 novembre 2020. Veniva discussa la mozione del consigliere Carlo De Martis sul Pinqua. In quell’occasione il consigliere faceva presente che a breve sarebbe uscito il bando per la presentazione delle proposte. La sottoscritta dichiarò a seguire che tale bando era invece stato già pubblicato in gazzetta, da circa 8 giorni e che, vista la scadenza prossima alla data di pubblicazione, il percorso sarebbe dovuto essere già stato avviato dal nostro Comune proprio perché noto nelle intenzioni addirittura dal mese di settembre» prosegue Amore.
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«L’assessore Fabrizio Rossi si dichiarò sorpreso della avvenuta pubblicazione (non si erano resi conto di nulla sostanzialmente) ma che comunque il Comune stava già valutando “molteplici progetti” mediante una task force messa in piedi molto tempo addietro. L’evoluzione dei fatti poi la conosciamo molto bene: poco tempo per presentare solo uno dei tre interventi finanziabili, rincorsa per affidare a professionalità esterne al Comune il progetto (unico) di fattibilità mediante incarico diretto emanato peraltro con urgenza per una cifra totale di circa 100mila euro di notule, nessuna partecipazione pubblica, ed ennesima occasione persa per la città. Piuttosto di niente è meglio piuttosto, ma la partita andava giocata diversamente».