SORANO – Introducendo in consiglio comunale l’approvazione del Pef (piano economico finanziario) e della Tari 2021, per il sindaco di Sorano, Pierandrea Vanni, «E’ arrivato il momento che, come avviene per l’acqua, sia il gestore del ciclo dei rifiuti, cioè Sei Toscana, a emettere le bollette della Tari e a riscuoterle. Basta con i Comuni che fanno gli esattori per conto di Sei Toscana e si prendono le comprensibili proteste dei cittadini quando la Tari viene aumentata».
«Per effetto del Pef 2021 approvato dall’assemblea dell’Ato Toscana sud (in quella sede ho votato contro) – spiega Vanni -, la Tari del Comune di Sorano registra un aumento poco superiore al quattro per cento. La media dell’aumento per la provincia di Grosseto e la Val di Cornia (fonte Ato) è dell’8,68 per cento».
«Un aumento – ha sottolineato il sindaco – dovuto in parte al calcolo con il nuovo metodo Arera, che in molti casi finisce per per tenere maggiormente conto delle istanze del gestore, e che noi riteniamo inadeguato. Dall’altra parte dovuto alla disomogeneità dei territori dell’Ato Toscana Sud (le province di Siena, Arezzo e Grosseto) e infine perché senza un nuovo piano regionale dei rifiuti mancano indicazioni precise sui nuovi indirizzi da perseguire, per esempio in tema di impianti».
«Il Pef e la Tari 2021 – prosegue il primo cittadino – sono stati approvati dalla maggioranza e con l’astensione del gruppo Movimento 5 Stelle per il quale è intervenuta la capogruppo Lavinia Montanini la quale, fra l’altro, ha sottolineato la necessità di incrementare ulteriormente la raccolta differenziata. Il Comune esenterà dal pagamento della Tari per cinque mesi le attività come bar, ristoranti, negozi non alimentari ecc., come ha sottolineato il vice sindaco Luigi Buzi, e raddoppia la quota di esenzione per le famiglie che hanno minorenni e disabili (da 25 a 50 euro per ognuno). Vengono inoltre confermate le esenzioni totali o parziali per chi apre nuove attività o subentra in attività preesistenti. Nel dibattito è intervenuto anche l’assessore Roberto Carrucola».