MASSA MARITTIMA – Dopo la nota inviata alla Regione Toscana dal tavolo della salute e dai gruppi Massa Comune, Lega e Pci Colline Metallifere si va verso un consiglio comunale dedicato al Falusi.
«È questa la decisione del sindaco che vuole andare a sedare le polemiche, a suo dire ingiustificate e strumentali, sulla situazione dell’istituto che dopo le dimissioni in blocco del consiglio di amministrazione avvenute ai primi di marzo di quest’anno, è governato da un commissario nominato dallo stesso Giuntini».
Lo scrivono in una nota i rappresentanti delle minoranze, Fiorenzo Borelli (capogruppo Massa Comune), Daniele Brogi (capogruppo Lega) e Luciano Fedeli (Pci Colline Metallifere) i quali non condividono quanto dichiarato dal sindaco perché, «L’istituto doveva vedere un suo rilancio che doveva essere monitorato trimestralmente».
«Dalla nomina del consiglio d’amministrazione – scrivono – tutto questo non è mai avvenuto e poco plausibili sono le giustificazioni che fanno riferimento al Covid poiché il lavoro di progettazione e pianificazione per sanare soprattutto la situazione critica dal punto di vista economico e finanziario, potevano essere comunque intraprese.
Questo non è avvenuto e da qui le dimissioni del consiglio in blocco proprio perché non sono intervenute quelle risposte alle proposte e richieste di garanzie che solo le amministrazioni potevano dare».
«Non solo il rischio di aggravare ulteriormente la situazione era evidente – proseguono – e questo avrebbe comportato ricadute e responsabilità su i membri del consiglio. Paradossale è inoltre il fatto che si siano aspettati 45 giorni, previsti solo in caso di insediamento dei nuovi consigli comunali, per procedere poi non alla nomina di un nuovo CdA ma di un commissario che tra l’altro è dirigente del comune ente che è chiamato a vigilare e controllare sull’attività dell’istituto».
«Insomma – dichiarano Borelli, Brogi e Fedeli – dopo quasi quattro mesi dalle dimissioni del CdA, se è vero che la situazione è critica, l’unica soluzione è ridare all’istituto quell’organo previsto dalla legge, il CdA, senza continuare a gestire una situazione che fa capo al Comune e al consiglio comunale. Intanto la situazione interna dal punto di vista organizzativo non migliora e si assiste alla sovrapposizione di turni per fronteggiare le attività di assistenza tentando di distribuire mansioni anche a lavoratori con profili diversi».
«Tra le ipotesi che trapelano – aggiungono – anche l’interruzione dell’incarico di commissario e una ipotesi di affidamento a Raspini della guida dell’istituto. Tutte ipotesi di corridoio che denotano come la questione dovrebbe meritare un’attenzione diversa e un coinvolgimento aperto al contributo allargato e non limitato e chiuso come sta avvenendo che individui quanto prima nomi per un nuovo CdA che affronti e risolva le difficoltà dell’istituto».