GROSSETO – «Carenza di personale negli uffici postali». La denuncia viene da Edoardo Cioni della segreteria provinciale Confsal, la Confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori.
«La pressoché totale assenza di turn-over genera molteplici disagi. In particolare, tra questi, vorremmo sottolineare l’aumento dei distacchi del personale, al fine di colmare le assenze in uffici che presentano forti criticità. Una pratica straordinaria che, ormai, è diventata ordinaria e che crea discontinuità nell’organizzazione sia degli uffici che ricevono il personale, sia in quelli che lo cedono. Ovviamente, la mancanza di personale ha conseguenze dirette anche sugli utenti finali, che sono costretti a subire estenuanti file e disservizi, relativi alla qualità delle prestazioni offerte, in quanto gli operatori sono spesso esausti. Praticamente, il malcontento tra i clienti è all’ordine del giorno e accentua le forti difficoltà già presenti, soprattutto a causa del Covid 19».
«Relativamente alla situazione Covid-19, le notizie degli ultimi giorni sono poco confortanti, infatti sono state riscontrate positività all’interno di alcuni uffici della provincia. Sono state registrati addirittura ben cinque positivi in un ufficio, di cui tre ricoverati in terapia intensiva. Questo ha costretto alla chiusura dell’ufficio, durante il turno pomeridiano, per evidente carenza di personale» prosegue Confsal.
«Molti uffici continuano a lavorare sottodimensionati. Tra i casi più eclatanti, ricordiamo l’ufficio di Grosseto Centro, Follonica Centro e Grosseto 4. Ora che siamo entrati nel periodo estivo, anche negli uffici turistici si registrano disagi e, molto spesso, per assicurare il servizio, gli stessi Direttori sono costretti a svolgere attività di sportello. Anticipare il pagamento delle pensioni si è rivelata un’arma a doppio taglio. Molti lavoratori part-time hanno contratti con modulazione oraria adatta a coprire soltanto i primi periodi del mese, ma il pagamento delle pensioni è stato anticipato al 26 del mese precedente, per cui ci sono alcuni giorni in cui la carenza di organico è ancora più evidente».
«Per via dello stress, causato dalle numerose file e dai lunghi tempi di attesa, gli utenti sono sempre meno collaborativi e poco propensi ad ascoltare le opportunità di contratto, offerte dall’azienda attraverso i suoi operatori. Senza il personale specializzato (“guardie giurate”), soprattutto negli uffici maggiori, si sta rivelando improponibile gestire gli ingressi contingentati. Il ricorso agli straordinari sta divenendo talmente abituale che è ormai essenziale per permettere l’apertura ad alcuni uffici, che operano con il personale ridotto ai minimi termini».
«In caso di lunga malattia del Direttore, alcuni uffici non hanno personale per la sua sostituzione e l’operatore, rimasto solo, spesso è costretto a farne le veci senza un’adeguata formazione. Questo è un rischio molto alto all’interno di un Istituto di Credito. Al fine di garantire le ferie del periodo estivo e la contemporanea apertura degli uffici, è stata prevista un’apertura a “singhiozzo” per tutti gli uffici della Provincia, incrementando maggiormente la criticità verso la clientela che si troverà costretta a recarsi negli uffici nei pochi giorni disponibili, generando o aumentando file in un periodo in cui il clima è inclemente» continua la nota.
«In questa continua situazione di emergenza si inseriscono poi le videoconferenze, organizzate dalla Filiale, obbligatorie e così lunghe da occupare buona parte della giornata lavorativa. Altro fatto particolarmente grave è l’inadeguatezza degli strumenti messi a disposizione del personale di sportello e fondamentali per svolgere il lavoro».
«Qualche importante esempio:
• le affrancatrici da sportello che, per necessità aziendale, sono state tolte da uffici di grandi dimensioni per distribuirle in altri che non ne avevano. Questo ha comportato una riduzione degli sportelli in cui era possibile effettuare queste tipo di operazioni;
• la scelta da parte dell’azienda di dotare gli sportellisti di una tipologia di verificatori di banconote false, inadeguati all’operatività postale e proprio per questo inutilizzati.
Alla luce dei fatti sopra esposti, consapevoli che il problema si espande ben oltre i confini della Provincia di Grosseto, come Organizzazione sindacale riteniamo un simile comportamento non in linea con la caratura di un’azienda come Poste Italiane SpA. Pertanto, aspettiamo una forte presa di posizione, della Dirigenza, atta riequilibrare un servizio che attualmente lascia con l’amaro in bocca sia i dipendenti, sia gli utenti».