Il leader di Gavorrano Libera sta lavorando per la formazione di una lista civica trasversale che superi gli steccati delle divisioni politiche
di Annalisa Mastellone
Gavorrano – “Insieme per Gavorrano”. Questo il nome della lista civica che sta preparando Gabriele Barbi (foto in basso), ex consigliere di minoranza, per affrontare le prossime elezioni comunali, dopo aver restituito settimane fa la tessera di Rifondazione comunista.
«Si è chiuso il 2010 che ha portato al triste commissariamento del nostro comune – ha detto l’ex capogruppo di Gavorrano libera – . Nel nuovo anno ci saranno le elezioni. Sto lavorando, insieme ad altre persone, per costituire “Insieme per Gavorrano”, una lista civica punto e basta, dove raccogliere persone di sinistra (come me, ma che non hanno più riferimento con nessun partito), di destra, centro e senza orientamento politico, totalmente svincolata dai partiti. Potrebbe essere un progetto sconvolgente per Gavorrano. Spero che chiunque voglia darmi una mano mi contatti a gavorranolibera@gmail.com».
Dunque l’ipotesi del “cacciuccone”, come qualcuno lo ha definito da tempo vista la possibile confluenza in questo progetto di forze politiche estreme e idealmente antagoniste, potrebbe presto diventare realtà. Rimane da vedere però come si muoverà la destra gavorranese rappresentata dalla vecchia lista d’opposizione “Una nuova storia- Fabiano”, in silenzio da alcune settimane, ma che secondo molti sarebbe pronta ad appoggiare l’idea di Barbi e a far confluire i propri voti nella lista “Insieme per Gavorrano”. D’altronde gli stessi ex consiglieri Fabrizio Fabiano, Piero Simonetti e Paola Vincenti, nel periodo successivo alla caduta di Massimo Borghi, avevano lanciato un’idea simile – inizialmente aperta anche un’eventuale alleanza con l’ex sindaco, ma «impensabile per un uomo di sinistra come me» aveva replicato Borghi – dichiarando la massima disponibilità a formare per la prima volta a Gavorrano un «laboratorio politico aperto a forze che, seppur distanti tra loro (se misurate con il metro partitico e non politico, aveva sottolineato Simonetti in un’intervista), attraverso il confronto ed il dialogo, potrebbe produrre cose significative per il benessere della comunità».