FOLLONICA – Secondo i dati della fondazione Banco Alimentare Onlus, ogni anno circa cinque milioni di tonnellate di cibo vengono sprecate, che equivalgono a 13 milioni di tonnellate di CO2 emesse. Si tratta di un tema complesso che vede più settori tra loro interconnessi: dalle filiere produttive, a quelle della distribuzione sino ad arrivare alle scelte che ogni cittadino fa al momento degli acquisti.
Per questo motivo l’amministrazione comunale di Follonica ha deciso di aderire al progetto contro lo spreco alimentare promosso da Legambiente. L’iniziativa nasce proprio dagli ultimi dati presentati della Fondazione.
«I cittadini rappresentano un anello chiave nella catena dello spreco alimentare – commentano l’assessora all’ambiente Mirjam Giorgieri e l’assessora alle politiche educative e giovanili Barbara Catalani – lavorare su una maggiore consapevolezza degli acquisti può contribuire significativamente a modificare le abitudini quotidiane di ognuno di noi e contribuire alla risoluzione di una parte del problema. I nostri due assessorati, ambiente ed educazione, condividono da tempo i principi e per questo motivo abbiamo lavorato congiuntamente al progetto».
Il progetto si propone di realizzare iniziative di sensibilizzazione volte ad aumentare la consapevolezza verso il problema e sul proprio ruolo quale cittadini attivi e prevede azioni trasversali, volte a moltiplicare la ricaduta territoriale sui bambini, con particolare riferimento alle classi 5° della scuola primaria, ma anche ai ristoratori, del terzo settore e delle imprese legate alla distribuzione di beni alimentari e alla ristorazione.
Per quanto riguarda il settore della ristorazione la volontà e quella di rendere più comune l’uso della cosiddetta “doggy bag”, ovvero il contenitore preparato dal ristorante per portare a casa il pasto avanzato. Verranno poi organizzati degli incontri per favorire la collaborazione tra le associazioni assistenziali e le imprese del settore della distribuzione di generi alimentari e della ristorazione. L’obiettivo è favorire un tavolo di confronto tra il mondo associativo che si occupa di sostegno alle fasce deboli e le imprese cittadine legate alla distribuzione di generi alimentari, come supermercati, o botteghe, e alla ristorazione. A quest’ultimo progetto ha collaborato in modo particolare l’assessore al sociale Alessandro Ricciuti che ha coinvolto il mondo associativo del volontariato.
Il progetto prosegue poi a scuola dove le classi 4° delle scuole primarie a tempo pieno e classi I° della scuola secondaria di primo grado per l’anno scolastico 2021-2022 lavoreranno a un’indagine dei comportamenti alimentari durante la ricreazione e il pranzo. Le classi verranno quindi dotate di questionari dove verranno annotate le scelte alimentari e ogni tipologia di merenda fatta, se e quante merende non verranno terminate, se sono state gettate dai compagni e quanti pasti non vengono consumati durante il pranzo. I dati rielaborati saranno restituiti alle classi in un incontro durante il quale gli studenti saranno invitati a riflettere sui risultati, condividere le loro impressioni e proporre delle soluzioni.