PORTO SANTO STEFANO – «Questo è l’unico campetto pubblico che abbiamo, perché tenerlo chiuso?». A chiederlo è Claudio Busonero allenatore dell’Argentario basket che parla del campetto che si trova vicino alle scuole.
«Il campo, che si trova a Porto Santo Stefano, è stato aperto a tutti e pubblico per 12 anni – racconta – poi, durante il lockdown è stato chiuso dal sindaco, con un cancello, perché erano vietati gli sport di contatto. Ora però questo divieto è caduto, ma il campo resta precluso all’uso. Di fatto i ragazzi però lo usano ugualmente, scavalcando e rischiando di farsi male».
Alla ripresa delle attività le chiavi vennero date ad alcune società sportive che non potevano fare sport al chiuso.
«Avevo avuto personalmente contatti con Beppe Sordini, delegato allo sport, che ci aveva assicurato che il campo sarebbe stato riaperto. E invece è ancora così. Ora sembra che il campo resterà chiuso finché non si troverà una società a cui darlo in gestione. Ma questa società al momento non c’è. Ripeto: è l’unico luogo preposto a questo genere di attività anche per chi non fa parte di una società sportiva. Per i ragazzini che vogliono tirar due calci al pallone, o per chi vuole fare due canestri. I ragazzi più grandi scavalcano con il rischio di farsi male, i più piccoli non possono entrare perché i genitori non vogliono. Questo campetto deve restare pubblico e aperto a tutti come è sempre stato» conclude Busonero.
«Non possiamo tenere uno spazio pubblico di questo tipo, confinante con una scuola aperto in modo indiscriminato» afferma il sindaco Franco Borghini che risponde a Busonero.
«Abbiamo già proposto il campo proprio all’Argentario basket, Sordini ha parlato con il presidente, Roberto Verdile, da cui attendiamo una risposta. Se l’Argentario non fosse interessato troveremo un’altra società che si assuma la responsabilità di aprirlo e chiuderlo e concederne l’uso».
«Se Busonero vuole può creare un’associazione e chiedere l’assegnazione del campetto» conclude Borghini.
«Avevo chiesto al sindaco di aprire il campo in via provvisoria in attesa che venga trovata la società a cui assegnarlo – afferma Beppe Sordini – ma il sindaco preferisce attendere di trovare la società. Anche in considerazione del fatto che il campo si trova all’interno del plesso scolastico».
Poi Sordini ricorda: «Il cancello c’era già, ma tanti anni fa fu rotto ed è restato così. Anche perché era nato come campo polivalente a servizio della scuola. Poi la dirigente del plesso ha deciso che agli studenti non serviva e ha chiesto che venisse chiuso l’accesso dal lato della scuola. Il rischio così è che qualcuno ci si faccia male, per questo serve qualcuno che lo gestisca e si occupi anche della pulizia».