AMIATA – “E’ con meraviglia e con altrettanto entusiasmo che leggiamo il comunicato del coordinamento di zona del Pd dell’Amiata Grossetana sull’Unione dei Comuni da rifondare”. Così Gilberto Alviani, nuovo commissario della Lega per l’Amiata.
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“E’ evidente la confusione che regna nelle menti degli esponenti del Pd -continua Alviani-. Da un lato si dichiara infatti che occorre una figura unica che presieda l’ente a tempo pieno, ma dall’altro si voti in sede di consiglio una modifica dello statuto dell’Ente che di fatto cancella la possibilità di individuare tale figura.
Delle due l’una: o hanno un’idea e ne mettono in atto un’altra, oppure non hanno capito che quanto votato contrastava con quanto dichiarato. Non voglio minimamente credere che sia stato un gioco delle parti per prendere in giro i cittadini”.
Alviani, la modifica dello Statuto non l’ha votata. “Non l’ho tatto – afferma il commissario della Lega Amiata- proprio in ragione di quanto auspicato e suggerito dagli amici del Pd. Ritengo quindi di poter parlare con ragione riguardo questo tema, cosa che invece risulta quantomeno singolare se fatta dal Pd che invece ha, con i sui eletti, preso posizione in maniera netta e precisa sulla questione. Posizione che pochi giorni dopo capovolge a mezzo di vari comunicati stampa”.
“Ritengo – sostiene- che la coerenza sia il sale della politica ed aggiungo che mi verrebbe da domandare loro dove siano stati in tutti questi anni. Mi allineo con i colleghi nel sostenere come si debba riorganizzare la macchina amministrativa e di come lo si debba fare, a partire dall’effettuare nuove assunzioni, soprattutto nel settore edilizia perché questo non riesce a soddisfare le richieste che giungono dai vari comuni. Fatto ciò potremmo a quel punto ragionare su progetti specifici che di certo proseguire con l’iter seguito per arrivare all’approvazione del piano strutturale intercomunale”.
Alviani, dunque, auspica un maggior coinvolgimento dei consiglieri. “Auspico – conclude l’esponente leghista e capogruppo del Carroccio a Seggiano- che vi sia un maggior coinvolgimento dell’assemblea dei consiglieri che si ritrovano sempre e solo a ratificare le decisioni prese dai sindaci, senza poter partecipare all’attività dell’Ente. Quest’ultimo aspetto mi sta particolarmente a cuore e, laddove le cose non dovessero cambiare, non tarderò a rassegnare anche io, come fatto da Luciano Giglioni di Castel del Piano, le mie dimissioni”.