MANCIANO – “Non è mai troppo tardi, sia per imparare a leggere e a scrivere sia per rispondere alle richieste e alle proposte dei cittadini da parte dell’Amministrazione di un Comune”, il comitato Save Saturnia saluta positivamente la decisione di istituire il servizio di navetta da e per la Cascate del Mulino. Ma non senza polemiche.
“E così – proseguue la nota -, come Comitato Save Saturnia, giorni fa abbiamo appreso, sia pur tardivamente, ma con l’intima soddisfazione di chi prende atto di una lungimiranza ai limiti delle capacità profetiche, che l’assessora al turismo Valeria Bruni ha deciso di istituire quel servizio di navetta tra le frazioni e le cascate del Mulino che ci eravamo permessi di suggerire al sindaco Mirco Morini nel luglio del 2019. Precisamente il giorno 5 di quel lontano mese, come risulta dal protocollo.
Pur non avendo avuto per tanto tempo il minimo cenno di riscontro, sia nel senso di un rigetto della nostra proposta, sia in quello di un suo apprezzamento, non avevamo del tutto perso le speranze di una risposta (in fin dei conti, pensavamo, cos’è un ritardo di solo un anno e dieci mesi per rispondere a una legittima richiesta dei cittadini, con tutto quello che sindaco ed assessori debbono quotidianamente fare in un Comune come il nostro?)
Cominciava però a poco a poco ad insinuarsi come un tarlo nelle nostre menti il sospetto che l’idea fosse stata considerata tanto stupida da non meritare nemmeno una risposta. E invece avevamo pensato male. Perché l’assenso alla nostra proposta, per quanto tacito e tardivo, è arrivato. E tra l’altro proprio allo scopo di risolvere, come da noi suggerito, il problema del parcheggio nelle giornate di maggiore affluenza di turisti alle nostre famose cascate.
Sia chiaro che è lontana da noi anni luce la pretesa di essere ringraziati. Ci basta sapere di aver fornito un’idea valida ed utile al nostro territorio. Un’idea che, essendo stata da noi lanciata tanto tempo fa per risolvere un problema relativo alla fruizione di acque termali, mai come in questo caso ci consente di parlare della classica scoperta dell’acqua calda da parte dell’assessora.
Visto però che siamo in argomento, aggiungiamo che saremmo molto grati al sindaco e all’assessora stessa se, per non vanificare la spesa sostenuta per le navette, si rendesse nota ai visitatori la loro esistenza, magari tramite una campagna di informazione che non si limitasse a un cartello e ad una presenza, sul profilo Facebook del Comune, di una tabella degli orari di andata e ritorno dalle frazioni peraltro di non facilissima comprensione. E che ci si ricordasse, nel caso che l’omissione sia stata frutto di semplice distrazione, che il Comune comprende anche altre frazioni oltre a quelle di Saturnia e di Montemerano. Ma forse non si può pretendere dai nostri amministratori la completa conoscenza del territorio che sono stati eletti a rappresentare in fin dei conti da soli quattro anni.
Non rimane adesso alla Giunta che prendere atto della conseguente assoluta inutilità dell’acquisto di un’altra area da destinare a un nuovo parcheggio che, oltre a risultare verosimilmente quasi vuoto per la maggior parte dell’anno, otterrebbe l’invidiabile risultato di rovinare il paesaggio della valle delle terme.
Per completare l’opera, il sindaco e la sua assessora potrebbero essere ulteriormente fulminati sulla via di Damasco e comprendere la validità di un altro nostro antico consiglio, anch’esso presente nel documento del 5 luglio 2019. Quello di regolamentare l’afflusso alle cascate tramite il ricorso ad una tariffa differenziata, per il parcheggio e per l’utilizzo delle navette, proporzionale al tempo di permanenza.
E invece no, niente da fare. Questo semplice accorgimento che ha l’unico difetto di non costare niente, ma anzi di produrre entrate da destinare al turismo, non è stato almeno per ora accolto. La nostra Giunta ha preferito affidare a un consulente, per la modica cifra di 22mila euro, la messa a punto di una piattaforma informatica funzionale alla prenotazione dell’accesso alle cascate. Piattaforma che, tra l’altro, avrebbe privilegiato (accantonando, ma solo per un attimo, l’articolo 3 della Costituzione) gli ospiti delle strutture situate nel Comune.
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Peccato che quando in un video ne sono state illustrate le caratteristiche si sia sparsa un’ondata di panico tra i cittadini e gli operatori turistici che si è subito estesa ai sindaci dei comuni limitrofi. Forse perché la sua applicazione è stata giudicata troppo semplice e di banale applicazione per un Comune tanto avanti nella digitalizzazione delle procedure? O forse per il contrario?
Ma per fortuna, a sedare il terrore che serpeggiava ormai in ogni famiglia, sono poi giunte le precisazioni del Sindaco e dell’assessora: la piattaforma è stata sospesa fino al 15 luglio e, soprattutto, si trattava in gran parte di una “provocazione” per vedere come reagivano i cittadini. Come avevamo fatto a non capirlo?
Dopo queste spiegazioni, comunque, anche il Comitato Save Saturnia ha tirato un sospiro di sollievo e, anzi, cercherà di ottenere che questo bizzarro strumento di regolamentazione degli accessi a uno dei posti più belli del mondo non sia solo sospeso ma definitivamente abbandonato. E che, per raggiungere il medesimo scopo, la nostra modesta, ma forse troppo banale proposta, venga finalmente accolta. Almeno da qui a un altro anno e dieci mesi”.