SCARLINO – «L’incipit della celebre poesia 5 maggio recita “Ei fu”, ma in questo caso non si riferisce a Napoleone, bensì alla democrazia ignorata dalla Amministrazione a trazione leghista del Comune di Scarlino”, così esordiscono i gruppi di opposizione Per Scarlino, PensiAmo Scarlino e Scarlino Insieme, parlando del rapporto tra amministrazione comunale e minoranza consiliare.
«Nell’ultimo Consiglio comunale – proseguono dall’opposizione – abbiamo assicurato la nostra presenza per senso di responsabilità nei confronti dei cittadini tutti ed in particolare per quelli che ci hanno votato, ma ci siamo astenuti da ogni commento per denunciare l’assoluta mancanza di rispetto che questa Amministrazione dimostra nei confronti delle forze di opposizione, forse per ossequiare la Lega che ha una concezione molto ridotta di democrazia.
Il voto contrario di Fratelli d’Italia evidenzia altresì, ancora una volta, la insanabile frattura creatasi nella coalizione di centro destra.
Avevamo già denunciato la scarsa propensione che questa Amministrazione dimostra nei confronti del Consiglio comunale (ricordiamo essere l’organo sovrano del popolo elettore); infatti sono solo due le convocazioni effettuate dall’inizio dell’anno e, guarda caso, solo per ottemperare ad obblighi di legge.
Nessun Consiglio per illustrare programmi, progetti o proposte: non riusciamo a capire se il motivo è perché non ci sono o perché l’Amministrazione ha timore a confrontarsi con le opposizioni. Nessun Consiglio per informare le opposizioni circa le iniziative intraprese per fronteggiare l’emergenza Covid: si usa solo e soltanto Facebook come fanno i ragazzi.
Dimostrazione palese è il piano triennale delle opere pubbliche illustrato oggi: un assoluto “copia e incolla” del piano elaborato dalle Amministrazioni precedenti senza alcun contributo da parte di questo esecutivo.
Dopo due anni e roboanti proclami non si vedono interventi concreti e progetti di riqualificazione del centro storico promessi in campagna elettorale, senza contare le lungaggini che si susseguono sui nuovi strumenti urbanistici nonché sul piano operativo.
Ci spiace inoltre far notare che le varie consulte sembrano nominate soltanto per adempiere obblighi amministrativi ma, in pratica, è stata convocata soltanto una volta la Consulta dell’Ambiente. Inutile rimarcare che tutte le decisioni passano attraverso delibere di giunta e portate all’approvazione del Consiglio soltanto quando è necessaria la ratifica dello stesso.
Tutto quello che abbiamo denunciato – concludono le opposizioni – rappresenta quello che la sindaca Francesca Travison ha lamentato, in modo scomposto e travisando la realtà, quando sedeva sui banchi dell’opposizione ancorché all’ombra ingombrante di Monica Faenzi. Orbene: ella si è presentata ai cittadini, ottenendone la fiducia, promettendo un radicale cambiamento, ma ad oggi nulla di tutto questo si è realizzato. Parafrasando ancora il Manzoni possiamo dire: “fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza”».