ROCCASTRADA – Una permuta tra Regione e il comitato usi civici di Torniella e Piloni per ampliare la porzione di terreno a disposizione dei cittadini come fonte di legna da ardere. L’accordo, frutto di un percorso lungo dieci anni, è stato reso possibile anche grazie al contributo del comune di Roccastrada che ha garantito la legittimità dell’operazione.
L’operazione consentirà alla Regione Toscana di ampliare l’area delle riserve naturali, e quindi di renderle più preziose e fruibili; per i cittadini di Piloni e Torniella si ampliano i terreni per i tagli di legna da ardere. Le superfici in oggetto di permuta sono interessate da vegetazione forestale utilizzata quasi esclusivamente a bosco ceduo. I beni di uso civico ed i beni civici in generale rappresentano una grande questione storica e giuridica, ma anche una risorsa delle comunità locali, un patrimonio culturale sociale, ambientale ed economico da tutelare nell’ambito dello sviluppo rurale dei Comuni toscani.
«Credo che aver concluso questo percorso sia molto importante per i cittadini di Piloni e Torniella – Interviene in merito Giancarlo Innocenti (nella foto sopra), il Sindaco di Roccastrada – negli ultimi mesi come responsabile Anci per l’agricoltura ho avuto modo spesso di parlare dei beni di uso civico, anche in vista di una nuova legge regionale; ci si aspetta che essa dia un determinante contributo alla attualizzazione del significato degli usi civici e definisca regole gestionali con il duplice obbiettivo di salvaguardare le fonti del diritto e ne modernizzi le forme di gestione, sempre più spesso condotte in regime di impresa, alle prese con regole del tutto diverse sul piano della fiscalità, della sicurezza sui luoghi di lavoro, del mutare delle esigenze delle comunità locali e del godimento dei diritti collettivi. La permuta ufficializzata con la Regione Toscana è indubbiamente in linea con questi concetti. Per gli usi e i demani civici occorre stabilire con chiarezza la funzione di presidio ambientale ed il loro rilievo sociale, considerando anche che agli usi civici erano forme di democrazia diretta collegate ad un elevato senso di appartenenza delle persone e delle famiglie ai rispettivi territori.»