GROSSETO – «Siamo stati accusati da Giovanni Mascagni della Confindustria di allarmismo ingiustificato sui rischi di inquinamento delle falde idriche che da Pietratonda scendono nella piana di Grosseto. Credo che Mascagni abbia sbagliato due volte, sia ad indicarci come controparte dei lavoratori Venator, sia con il suo appello alla politica affinché intervenisse nella Conferenza dei servizi» a dirlo Roberto Barocci del Forum Ambientalista Grosseto. «Infatti ha sottovalutato la competenza e l’autonomia dei dirigenti tecnici degli Uffici pubblici, i quali hanno prima chiesto ad Accornero integrazioni che non sono arrivate e poi oggi hanno deciso di bocciare il progetto di Pietratonda, perché quel progetto era sbagliato e lacunoso in molti punti».
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«Poi recentemente la Commissione parlamentare d’inchiesta sui reati connessi al ciclo dei rifiuti ha presentato una relazione, approvata all’unanimità, sui risultati analitici dei caratteri chimici del gesso rosso prodotto dalla Venator di Scarlino, che ha chiuso definitivamente la vicenda Pietratonda, sia per l’autorevolezza dei membri di tale Commissione (vi figurano i responsabili ambiente nazionali dei partiti presenti in Parlamento), che per lo spessore dei suoi consulenti tecnici e legali».
«Non tenere conto degli elementi raccolti in questa relazione e pensare di poter emettere atti amministrativi contrari con la gravità delle criticità per la salute e l’ambiente riscontrate, porrebbe in tutti i prossimi atti amministrativi in materia un vizio di eccesso di potere quantomeno sotto il profilo del difetto di istruttoria. Per Pietratonda auspichiamo che gli ambientalisti attivati dalla Pro loco di Paganico e Campagnatico presentino un progetto al Comune per candidarsi alla gestione naturalistica dell’area ad evitare altri progetti devastanti» conclude Barocci.