GROSSETO – Il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, dopo l’incontro con le associazioni di volontariato maremmane, interviene sul tema delle vaccinazioni, affermando la necessità “di dare una netta accelerata al sistema dei vaccini per le fasce più a rischio, per i cargiver familiari e per il personale delle associazioni, altro aspetto che mostra lacune nei tempi e nella programmazione”.
“Ho ricevuto oggi i rappresentanti del Mosaico del volontariato – spiega il primo cittadino – , realtà del territorio che riunisce le associazioni che a Grosseto operano nel mondo del volontariato: in questo ultimo anno di emergenza questi soggetti hanno ulteriormente intensificato la loro attività al fianco delle fasce fragili della cittadinanza. Un impegno che richiede grande dedizione e un servizio a cui il territorio, città e frazioni, non avrebbe mai potuto rinunciare in mesi così complicati e delicati per tutti noi, per le famiglie, per chi soffre e per chi è solo.
Ebbene, nell’ultimo periodo le singole associazioni e lo stesso Mosaico del volontariato hanno inviato richieste al Coeso, alla Asl, alla Regione Toscana per ottenere informazioni relative ai vaccini per i propri assistiti, per i cargiver familiari e per il personale. E qui si è verificato un fatto davvero increscioso: nessuno ha ricevuto risposta, né rassicurazioni o chiarimenti su una eventuale programmazione o sulle eventuali attese dei vaccini.
Le associazioni sono state del tutto ignorate e lasciate sole davanti alla pandemia: in pratica si chiede loro di offrire un servizio di fondamentale importanza per il territorio, in alcuni casi si delegano loro attività che dovrebbero erogare gli Enti pubblici, però – allo stesso tempo – si negano loro le risposte e le informazioni utili allo svolgimento delle prestazioni offerte agli associati in un periodo di emergenza inedito e di portata globale.
Più di chiunque altro comprendo – da sindaco – questo sentimento di abbandono: sia per i sindaci sia per le associazioni di volontariato è mancato, non solo il punto di riferimento, del tutto assente a livello regionale e sanitario, ma sono mancati anche il contatto diretto, informazioni chiare e una programmazione della gestione della pandemia.
Addirittura apprendo oggi che tutte le richieste tecniche e non delle associazioni di volontariato sono state ignorate. E allo stesso modo disordinato è stato gestito l’arrivo dei primi (pochissimi) vaccini per le categorie fragilissime, tanto che il Mosaico del volontariato mi ha chiesto di lanciare questo appello alle Istituzioni competenti, un appello più che mai convinto e sentito.
Condivido quindi i contenuti della lettera inviata proprio dal Mosaico del volontariato a Coeso, Asl e Regione, così come le altre richieste delle associazioni che ho raccolto e visionato nell’incontro avvenuto oggi nel mio ufficio. Non solo: chiedo che non si ripetano episodi del genere, che mostrano scarsa riconoscenza e scarso rispetto per tutti coloro che operano nel settore del volontariato, facendo una scelta di vita e dedicandosi alle fasce più deboli della cittadinanza, impiegando il proprio tempo in una missione nobile e di grande valore per l’intera comunità.
Infine sottolineo la necessità di dare una netta accelerata al sistema dei vaccini per le fasce più a rischio, per i cargiver familiari e per il personale delle associazioni, altro aspetto che mostra lacune nei tempi e nella programmazione”, conclude.