di Daniele Reali
GROSSETO – Via libera la bilancio di previsione 2013. Per il comune di Grosseto si tratta di una manovra da 127 milioni di euro, approvata a maggioranza nella seduta di questa mattina. «Il bilancio – ha spiegato l’assessore al bilancio e vicesindaco Paolo Borghi – viene approvato dopo 9 mesi dall’inizio dell’anno e da questo si capisce già che è stata un’approvazione difficile. Difficile sopratutto per le 4 manovre del governo che hanno modificato l’assetto dei tributi locali e hanno tagliato al comune solo per il 2012 8 milioni di euro».
Due sono state le strade percorse per recuperare risorse da mettere a disposizione del bilancio: la manovra Imu e il taglio di circa 3 milioni di euro di costi. «Abbiamo chiesto a chi ha di più di dare di più – ha spiegato il vicesindaco – e riteniamo di aver fatto una manovra equa e sostenibile. Non abbiamo voluto applicare la tassa di soggiorno così come, per sostenere il mondo dell’impresa, abbiamo previsto agevolazioni per i fabbricati utilizzati da agricoltori e artigiani».
«Pur dovendo fare ancora i conti con una crisi che mette a dura prova anche le casse pubbliche – ha detto il sindaco Emilio Bonifazi -, abbiamo cercato di tenere ben saldi alcuni obiettivi, su tutti l’impegno nel sociale e nella manutenzione della città. A quest’ultimo capitolo, in particolare al verde pubblico e alle Mura, abbiamo destinato maggiori risorse e questo nonostante l’evidente crollo degli introiti derivanti dagli oneri concessori, stimati nel 46 per cento in meno. Una delle tante conseguenze negative della crisi globale che purtroppo non risparmia neanche la nostra realtà economica».
Diverso il giudizio che arriva dai banchi dell’opposizione. Per Giacomo Cerboni, capogruppo del Pdl, si tratta di un «bilancio soltanto contabile, che non contiene scelte politiche, ma solo tagli lineari e che prevede aumenti delle tariffe per i servizi a domanda individuale come nei servizi educativi».
Voto contrario alla manovra anche dal Movimento 5 Stelle: il capogruppo Giacomo Gori ha criticato fortemente l’introduzione dell’Imu, definendo l’imposta una vera e propria “patrimoniale” e un provvedimento «incostituzionale»
Durante la seduta i consiglieri di centrodestra, cogliendo la proposta del presidente della quarta commissione Lorenzo Mascagni «di portare nel più breve tempo possibile all’ordine del giorno del Consiglio Comunale la discussione del Regolamento Urbanistico», hanno proposto in base al regolamento del consiglio la convocazione di una seduta dell’assemblea «entro quindici giorni dalla data odierna» per «discutere e approvare il Regolamento Urbanistico».
IL BILANCIO IN CIFRE – Nel sociale si conferma la spesa di 6 milioni di euro, così come sarà mantenuta la cifra di 46 euro pro capite per ciascun residente. Nel capitolo entrate una significativa parte degli introiti del Comune sono frutto del recupero dell’evasione: il Comune potrà usufruire di un milione e 800mila euro di somme recuperate grazie a una operazione di incrocio delle banche dati. Dall’avanzo di amministrazione del 2011 pari a 7 milioni e 300mila euro e dalle somme che si prevedono di incamerare con le alienzioni dei beni di proprietà comunale sarà finanziato un importante Piano di lavori pubblici (per circa 8 milioni e 700mila euro), con una particolare attenzione alle manutenzioni: su tutti il verde e le Mura medicee per le quali sono previsti un milione e 400mila euro (500mila euro in più rispetto all’anno precedente). Un’altra parte di queste somme ovvero 3 milioni e 630mila euro saranno utilizzate per l’estinzione dei mutui.
Sul fronte delle tasse nell’applicazione dell’Imu l’aliquota prevista per l’abitazione principale sarà dello 0,44%, dello 0,76% per i capannoni artigianali, dell’1,06% sulle seconde case sfitte, mentre sulle seconde case con regolare canone di locazione è prevista una agevolazione con l’aliquota allo 0,76%. Per i fabbricati rurali è previsto lo 0,10%, lo 0,56% sui terreni agricoli e lo 0,76% per gli immobili posseduti e condotti dal proprietario iscritto all’albo artigiani.
Per quanto riguarda l’Irpef questa sarà suddivisa in diversi scaglioni che andranno dallo 0,5% dello scorso anno per arrivare allo 0,8% per i redditi superiori a 75mila euro.