GROSSETO – Richieste telefoniche di contributi per sostenere le attività degli agenti attraverso l’acquisto di riviste. La Polizia di Stato non c’entra niente e dopo una serie di segnalazioni da parte di cittadini anche grossetani dalla Questura fanno sapere di non cadere in questa sorta di “truffe”.
«L’unica rivista ufficiale e autorizzata della Polizia di Stato è “Polizia Moderna”. Per questa rivista – spiegano dalla Questura – non viene chiesto nessun contributo né vengono effettuate telefonate agli utenti. L’unico modo per abbonarsi a “Polizia Moderna” è sottoscrivere volontariamente un abbonamento» (nella foto Paolo Bischeri ispettore di Polizia: mostra una copia della rivista ufficiale Polizia Moderna).
I casi di queste richieste “anomale” sono periodiche e si ripetano da anni. L’invito che fa quindi la Polizia è quello di non cadere nella “trappola” e sopratutto di essere consapevoli che la Polizia di Stato non ha alcun legame con queste iniziative e che i fondi raccolti con questa vendite telefoniche non hanno niente a che vedere con le attività che vengono svolte dagli agenti.