GROSSETO – “Il gruppo di cittadini antifascisti, iscritti all’Anpi di Grosseto, promotore della raccolta di firme per presentare al Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare contro la propaganda fascista e nazista, è orgogliosa di comunicare alla cittadinanza che l’obbiettivo delle 50mila firme necessarie alla presentazione è stato raggiunto e ampiamente superato”, scrive, in una nota, l’associazione.
“Nel nostro Comune – prosegue Anpi – sono state raccolte 528 firme sia presso la segreteria del municipio, le cui impiegate gentili ed efficienti vogliamo ringraziare, sia presso i banchetti e presso lo Spi Cgil grazie all’impegno di un’impiegata della Provincia e di un consigliere comunale di minoranza.
Analoghi buoni risultati sono stati raggiunti in tutta la provincia, come in tutt’Italia. Nonostante le difficoltà della pandemia e la necessità di rispettare le norme anti-Covid, cosa che abbiamo fatto scrupolosamente, la raccolta ha avuto pieno successo grazie alla mobilitazione spontanea degli antifascisti in centri grandi e piccoli del paese soprattutto attraverso il passa parola e i social, in particolare la pagina Facebook “Legge antifascista Stazzema”.
La mobilitazione continua per ottenere che il Parlamento discuta la proposta di legge e decida – come recita la nuova norma – di azzerare “la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli ad essi [i fascisti e nazisti] chiaramente riferiti”, troppo spesso tollerati dalle autorità anche se vanno contro le leggi vigenti e i principi della Costituzione. Nell’applicazione di tali norme c’è un margine di ambiguità che con la proposta di legge di iniziativa popolare viene definitivamente eliminato insieme ad ogni pretestuosa tolleranza.
La speranza è che la nostra iniziativa solleciti il parlamento ad varare una normativa generale che faccia i conti definitivamente con il fascismo.
Con l’occasione ringraziamo tutte le antifasciste e gli antifascisti che hanno firmato riscattando anche l’indifferenza di altri. Invitiamo tutta la cittadinanza ad una riflessione attenta sui rischi di involuzione autoritaria”, concludono da Anpi.